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venerdì 18 dicembre 2020

OSTEOPATIA, LA VIA DELL'OSSO

>LA VIA DELL'OSSO<

Osteo-Path.

Immagino che questa fosse la visione dei "Padri" dell'Osteopatia quando, verso la fine del XIX secolo, portarono a battesimo questa affascinante filosofia di cura.

Una Via di dialogo e quindi di comprensione del corpo umano, dell'animo umano, un sentiero di consapevolezza, crescita e miglioramento personale.

Cosa fa esattamente (nella mia visione) l'Osteopata? Beh, intanto intraprende il cammino su questa Via di autorealizzazione e di accoglienza dell'altro e, inoltre, prova a comunicare, tramite il confronto tra le proprie mani e l'intero vivente della persona che vi si affida (schematizzato con banale complessità dall'anatomo-fisiologia), con ritmi vitali più profondi e ancestrali. La meraviglia di appoggiare le mani, dolcemente, su un corpo vivente (un'anima) sostenendo la sua "direzione di facilità", lasciare che si esprima e si apra alle poderose forze naturali di autoregolazione e autoguarigione in esso sempre presenti. In quiete (Stillness).

Senza questa comprensione qualunque trattamento perde di spessore, si riduce ad una esecuzione tecnica manuale, magari molto precisa, senz'altro efficace, ma povera di qualsivoglia arricchimento.

Credo che la variabile determinante sia proprio questa: se l'obiettivo è aiutare a sviluppare Salute e non semplicemente (ma comunque lodevole e importante) silenziare un sintomo (dolore, ipomobilità…), il trattamento deve vederci trasmutati (termine caro a Sutherland) da cercatori e possibili abbattitori di disfunzioni (ciò che non va, "malattia") a cercatori e possibili espansori di armonia (ciò che funziona, "Salute"). Un cambio di paradigma importante,che pone "il paziente" finalmente nella sua globalità, veramente al centro del trattamento (reale concetto di Olismo). L'Osteopata si dedica, con le proprie mani, ad un segmento, ad una porzione del corpo e questa deve aprirsi nell'intero dell'organismo, deve risuonare, respirare, muoversi, integrarsi in un sistema e potersi esprimere liberamente, come un'onda di Marea che lenta, ma inesorabile, cresce donando il massimo potenziale vitale possibile.

Questo necessita di una certa apertura di cuore, un'accoglienza amorevole (in primis per ciò che si sta facendo) ben rappresentata del termine giapponese Magokoro (真心), una sincerità profonda verso ciò che si propone, verso chi si presta a ricevere e un rispetto incondizionato verso la Natura e le sue forze creative, quelle con cui ci interfacciamo, con cui cooperiamo, le stesse che plasmano l'embrione in uomo e spingono continuamente l'uomo verso la Salute.

"Non iniziare un trattamento fino a che la volontà del paziente non si arrende alla Respirazione Primaria" Rollin Becker DO

"Respirazione Primaria: una forza che passa attraverso il paziente non generata dall'interno, non appartenente alla genetica. Una forza dotata di infallibile saggezza che permette la crescita, lo sviluppo e la guarigione" W.G.Sutherland DO

"Conosci la tua anatomia e la tua fisiologia, ma quando metti le mani sul corpo di un paziente, non dimenticarti che vi abita un’anima vivente" A.T.Still DO

Eh già, da questo non si può prescindere; poi ognuno potrà "personalizzare" il trattamento aggiungendo (anche se in generale è sempre meglio pulire, togliere piuttosto che aggiungere) quello che più si confà alla situazione: soft tissue, articolatorie, TEM, fasciale,medicina tradizionale cinese, HVLA, esercizio terapeutico … il panorama tecnico/manipolatorio è ampio e offre variegate soluzioni, ma ripeto, il punto di partenza (o di arrivo, che in fondo è uguale) deve essere la collaborazione con le forze naturali ingaggiando con le proprie mani la potenza (Potency) terapeutica già presente nel paziente (Think Osteopathy).

L'obiettivo è la leggerezza del tocco (Un uccellino sul ramo - Sutherland DO), un tocco che diventa arte (La palpazione è un'arte che si insegna a se stessi - Becker DO), un tocco che non invade, ma accoglie.

Questa è la mia Osteopatia, la mia visione dell'Osteopatia.

In questi giorni ho letto di tutto e di più sull'Osteopatia in diversi canali social; i fan dell'EBM vorrebbero, in una sorta di delirio mistico-scientifico (bel paradosso), dimostrazioni dettagliate di ogni cosa, liquidando tutto come placebo e additando gli osteopati di "ciarlatanesimo", mentre questi abbozzano pseudo spiegazioni anatomiche, corrette assolutamente, ma buone per le lezioni del primo anno e poco più. 

Uno scontro che non può avere vincitori, mantenendo ogni interlocutore sempre più convinto del proprio pensare.

La colpa di tutta questa incomprensione è, ahimè, la disperata ricerca di accettazione sanitaria da parte del mondo osteopatico (che peraltro sembra possa avverarsi). La comprendo, pur non condividendola, capisco come sia difficile far accettare concetti come quelli esposti prima, il rischio di sfociare in una sorta di esoterismo sciamanico è reale e, benché affascinante, potrebbe svilire la professione che, ricordo, pur basandosi su importanti basi scientifiche, le stesse di tutte le terapie "mediche", di cura, l'anatomia, la fisiologia, l'embriologia … , lascia però ampio spazio al vissuto, al sentire, alla presenza, all'intuito e all'intenzione dell'Osteopata.

Credo che esprimersi con sincerità sia la chiave per essere accettati per ciò che siamo e questo dovrebbe essere lo scopo, mantenendo ben salde le nostre origini (Keep It pure!), ma senza rinunciare a cercare (Dig On).

"Tutto quello che ho fatto è aprire una tenda e vedere oltre - W.G. Sutherland DO).

L'Osteopatia non è, quindi, una "pseudoscienza" come viene spesso definita da detrattori vari, bensì è più che una scienza, è filosofia, filosofia di cura.

Avvicinarsi a questo mondo significa veramente abbandonare preconcetti e avere una visione laterale; è un po' come meditare, si apre una porta e si osserva, si raggiunge una fonte e si beve.

Consigli di lettura (per aprire la mente, per soddisfare curiosità o per intraprendere un nuovo viaggio):

_ La vita in movimento - Rollin Becker

_ Interfaccia, i meccanismi dello Spirito in Osteopatia - Paul Lee

_ Un'odissea osteopatica - James Jealous

_ Tecniche osteopatiche di equilibrio e scambi reciproci - Jacques Andreva Duval

_ Filosofia dell'Osteopatia - A.T. Still

_ La sfera craniale - W.G.Sutherland 

_ Il non fare - Itsuo Tsuda

_ Zen e multiversi - Anthony Aguirre

_ La pienezza del vuoto - Trin Xuan Thuan

_ Biologia delle credenze - Bruce Lipton

_ Lo Zen e il tiro con l'arco - E. Herringel

_ Le basi ontogenetiche dell'anatomia umana - E. Blechschmidt

_La PNEI e il sistema miofasciale, la struttura che connette - Chiera, Barsotti, Lanaro, Bottaccioli

_ Terapia Cranio-Sacrale oltre la dura madre - J. Upledger

_ La ronda delle emozioni e l'osteopatia - Jean Dominique Moll

Un abbraccio.

Federico Saccani Osteopata DO - Osteopatia Biodinamica

PS: potreste trarne beneficio voi, i vostri bambini (da neonati fino ad adolescenti) e anche il vostro cane 😏 Lei è Crusca, uno degli animali più selvaggi che io abbia mai visto 😍

Le immagini sono tratte da:

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L'ultima immagine mi ritrare durante un trattamento a Crusca-Cane Selvaggio e mi appartiene



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