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domenica 26 luglio 2020

Dell'Amore, Della Morte

>DELL'AMORE, DELLA MORTE<
Siamo sdraiati a terra, il pavimento è freddo, il tuo respiro lento, il tuo sguardo perso. Ti abbraccio e non reagisci, lascio che il mio essere si diffonda verso di te, sento che lo respingi, sento quell'orgogliosa dignità, silenziosa ed austera, testa di cazzo fino all'ultimo, che ti ha sempre contraddistinto e ancora adesso permea il tuo corpo ossuto; non vuoi essere aiutata, non hai mai voluto, se avessi la forza ti staccheresti da me, con il tuo brontolio che tanto ci faceva ridere. Sai che ti dico, testona? Ne approfitto e ti stringo ancora più forte, piango singhiozzando perché, nonostante tutto, non vorrei mi lasciassi. Puro ed inutile egoismo. Lo so.
25/09/2004
Un puntino nero, quasi tutto orecchie, occhi color nocciola.
Una parte del mio cuore.
Dell'Amore.
Nove cuccioli festanti, non ho molti altri ricordi. Una cantina, piccola e sporca a fare da location e tanti puntini neri saltellanti in mezzo agli escrementi..
Bellissimi e chiassosi, come solo i cuccioli possono essere, sembra si dispongano per la scelta, mostrando ognuno il proprio meglio. In quella ubriacante baraonda, timidamente, con una simpatica andatura caracollante, due passetti avanti, uno indietro, due passetti avanti, uno indietro , un puntino nero, quasi tutto orecchie, occhi color nocciola, si avvicina quatto, mulinando la codina; "Prendo questo" perentorio.
"Quella è una femmina, non volevate un maschio?".
"No. Una femmina".
Inizia così, si parte per scegliere e invece si viene scelti. Sono le imperscrutabili vie del Cerchio della Vita, si apre una porta trovandosi immersi in un mondo che inaspettatamente  delineerà i confini del tuo essere, sarà parte integrante dell'esistenza, accompagnando, con quell'andatura caracollante, ogni tuo passo, ogni tua gioia, ogni tuo dolore, ogni tuo sbaglio, ogni tuo successo, senza che mai nulla cambi; quello è il potere, un potere senza giudizio, senza forma, senza preconcetto, un potere dettato esclusivamente dalla simbiosi, dall'Amore, genuino, viscerale e disinteressato.
25/07/2020
Chiudo gli occhi assaporando un attimo lampi di un passato indelebile, ma opacizzato dal correre frenetico del "tempo delle cose importanti": ti vedo bellissima, "la modella" ti chiamavamo, lucida, slanciata, muscolosa, con quel collare argenteo che spiccava sul pelo nero come la notte e quel carattere particolare, speciale lo definirei, così restia nel dare confidenza, la timidezza tipica del cuore puro, dell'animo buono, paurosa fino all'aggressività, fino al terrore verso le persone (come darti torto .. ), ma di un fiero coraggio che ti avrebbe fatto buttare nel fuoco per noi, affettuosa e mai invadente, sentivamo la tua presenza, ma facevi in modo di non farla pesare, eri la nostra Ombra, di nome e di fatto e come tale impalpabile, però vicina, sempre vicina. Hai insegnato a dare senza pretendere e hai dato, oh quanto hai dato, da quella prima notte, sedici anni fa; un puntino nero, quasi tutto orecchie, occhi color nocciola.
Hai riempito la nostra vita, anzi, hai regalato valore alla nostra vita, non è qualunquistica retorica, è la cruda realtà, la storia di un cane che aveva bisogno di una famiglia e di una famiglia che aveva bisogno di un cane. Di te. Bisogno di quella vicinanza discreta, di quella bonaria tontaggine (la Loma …), tua primaria caratteristica, si perché senza dubbio non eri uno di quei "cani intelligenti", tutti un "seduto", un "qua la zampa", tu eri solo Cuore, tutta racchiusa in quel modo di regalare un affetto così unico da essere indimenticabile.
Eri Ombra.









Della Morte.
Ora te ne vai.
Io scrivo, provo a scrivere, ma gli occhi si gonfiano di lacrime che non vorrei versare, ma impossibili da trattenere; comprendo la giustezza del momento, l'equa circolarità che pone tutti sullo stesso piano e ci rende parte di quel meraviglioso paradiso che è la Natura, ma non posso fare a meno di piangere, di sentire quel vuoto nel petto, dolore, fa male. Mi guardi e non comprendi la mia disperazione (altro grande insegnamento), sai che è ora e ti sembra normale, sai che è ora e che sarai sempre una parte di me 
Ti basta.
Mi basta.
Siamo sdraiati a terra, il pavimento è freddo, il tuo respiro lento, il tuo sguardo perso. Ti abbraccio e non reagisci.
Ne approfitto, ti stringo più forte.
Ne approfitto, ti stringo più forte e piango.
Ne approfitto, per l'ultima volta.
Ombra, spero tu abbia sentito almeno una parte di ciò che ho sentito io in questi lunghi, brevissimi anni; che dire, lacrime salate inondano il volto e … grazie, solo grazie, è stato un privilegio vivere con te e la tua lingua appiccicosa, che mi sfiora una ultima volta. Una carezza sul mio cuore triste.