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mercoledì 10 aprile 2019

SALUTE E DISFUNZIONE OSTEOPATICA, UNA VISIONE PERSONALE





“Shiki soku ze ku
Ku soku ze shiki”

“Tutti gli aspetti della realtà visibile equivalgono al vuoto (nulla)
Il vuoto (nulla) è l'origine di tutta la realtà.” G.Funakoshi

Possiamo interpretare, da un punto di vista Biodinamico, lo stato di salute di ogni individuo come una buona risonanza con i propri simili e l’ambiente circostante, una sorta di produttivo e continuo scambio energetico; intuitivamente la malattia è il temporaneo o inesorabile allontanamento da questo stato.
La vita dipende, quindi, dalla connessione con i nostri simili, con l’ambiente circostante e, in senso lato, con tutto l’Universo, cui doniamo e da cui riceviamo energia.
Una traccia di quell’ energia possiamo pensare di ritrovarla nel “Movimento Presente” che, dalle profondità, coinvolge tutto l’individuo; una forza primordiale, onnipresente, potente che nasce da una sorta di quiete dinamica dentro ognuno di noi e si trasmette e distribuisce ritmicamente nei fluidi corporei come un’onda di marea generante movimenti palpabili da mani sensibili (un concetto simile si trova nella medicina cinese, in cui si pensa che i fluidi corporei trasmettano le forze vitali e un principio ordinatore).
La salute è, dunque, un concetto che esula dalla pura fisiologia e anatomia; è espressione di una forza “universale”.
In quest’ottica risulta piuttosto immediato poter definire la disfunzione osteopatica come una diminuzione della forza vitale (diminuzione della capacità di scambio energetico) in un tessuto vivente, espressa (leggasi “percepita” dall’osteopata) da una diminuzione della sua mobilità, della sua vibrazione, della capacità d’espansione e retrazione e di “dialogo” con l’esterno.
Il nostro compito, quindi, diventa quello di ripristinare una sorta di sincronizzazione con l’ambiente, non una mera (quanto legittima) “correzione” di un parametro che non ci soddisfa.
Il cambio di paradigma è evidente, il passaggio da cacciatori di disfunzioni (ma anche da cacciatori di primarietà disfunzionale) a cacciatori di armonia (e quindi di salute) è il salto che può fare la differenza e farci fare la differenza. La strada è squisitamente palpatoria, ad un livello più sottile, ma anche più profondo:  da una parcellizzazione del corpo ad una globalità che comprende anche ciò che circonda il corpo stesso.
Un viaggio non semplice da intraprendere, ma affascinante e pieno di sorprese; uno sguardo laterale che cambia completamente la prospettiva … o forse no?
Tu cosa vedi? La giovane timida o la vecchia pensierosa?

La prima immagine è tratta, modificata, da: Artribune
La seconda immagine da: www.pnei-it.com
Spunti di riflessione tratti da:
Appunti delle lezioni di Osteopatia Biodinamica - Franco Maiuri DO
Osteopatia in campo viscerale -l'addome- di R.Pagliaro DO Marrapese 2006 
 

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