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mercoledì 20 ottobre 2021

SCIATALGIA

 >SCIATALGIA<

"Sciatalgia" è diventato, nel tempo, un termine di largo uso comune. Spesso abusato e frainteso, viene associato a fantomatiche "ernie" e "protrusioni" discali, o, per gli amanti delle ricerche sul web, a contratture muscolari, in genere attribuite al povero muscolo piriforme, ormai considerato colpevole delle peggiori nefandezze posturo/algiche riguardanti la colonna vertebrale.

Mal di schiena, sciatica, sciatalgia, lombosciatalgia più raramente, diventano così, nell'immaginario "popolare", tutti sinonimi di un non ben definito malessere che coinvolge la zona lombo-sacrale della colonna, spesso il muscolo gluteo e a volte, seguendo il decorso del nervo sciatico o altri percorsi più fantasiosi, l'arto inferiore.

Descrizioni caleidoscopiche e pittoresche del termine "sciatalgia" si sentono ogni giorno in studio e, al di là del senso di fastidio, dolore o impotenza funzionale, tutte hanno come denominatore comune il disagio quotidiano che viene vissuto.

L'Osteopatia, dunque, entra da protagonista nella storia che stiamo raccontando, non già come "tecnica terapeutica" risolutrice dell'infiammazione nervosa o della contrattura muscolare, bensì come percorso di consapevolezza, un lavoro sulla globalità del paziente, su quelle che possono essere cause o concause della sensazione di disagio di cui sopra e, soprattutto, su tutte le "energie" che la persona in questione riceve, trasmette, elabora.

Quindi il cambio di paradigma è notevole e, l'Osteopata, da semplice (ma non per questo inutile, ovvio) "manipolatore seriale", acquista un ruolo centrale di osservatore privilegiato, in grado quindi di poter aiutare un corpo in difficoltà a ripristinare un'armonia organica, in maniera dolce ed afferente, offrendo la propria neutralità al servizio della Salute del paziente e conducendolo verso un paesaggio di Quiete.

Un bel salto: da cacciatore di disfunzioni a dispensatore di armonia, di Salute.

Accoglienza, ascolto, osservazione e pazienza diventano le armi per interagire con un organismo in sofferenza e le chiavi per aprire (molto spesso si trovano ben serrati) scrigni e casseforti dove il paziente rinchiude la propria energia terapeutica (quasi sempre annichilita da eccesso di farmaci, ipomovimento, stravizi alimentari, stressor esagerati e continui, abuso di "luci blu" …).

Riuscire a trovare una connessione con questa forza curativa, sempre presente dal concepimento in avanti (forse anche da prima) è un'esperienza unica; ogni volta unica.

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"Tu comunque sei un Mago 🧙🏽‍♂️".

"Ah sì? E dimmi, cosa avrei fatto di così straordinario🌊?".

"Ma, guarda. Io ero abituata ad un'altra osteopatia 🛠️ e francamente la sera dopo il trattamento, arrivata a casa, mi sono detta … boh, si, sono rilassata, sto bene, ho un po' di fastidio, ma comunque è una sciatalgia e cosa vuoi, con la mia schiena, non mi ha fatto scrocchiare, non mi ha sbloccata. 🤔

Beh, il giorno dopo non avevo più nulla. È senz'altro una magia😅"

"😂 Come ti ho già detto, hai fatto tutto tu, io ho osservato solo che agisse chi doveva agire 🌊🙏🏼".

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Questo confronto con forze che emergono prepotenti dall'origine dell'uomo stesso diventa, oggi più che mai, un appiglio di potenza inesauribile per un accesso alla Salute sempre più messo in discussione, aggredito e svenduto sugli altari di una sanità burocratizzata, prezzolata, lontana anni luce dalle persone e dai loro reali bisogni.

Fede

Immagine tratta da pagina facebook di Osteopathic College Trieste




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