>PENSARE
CON LA PANCIA<
"Secondo gli antichi una decisione andrebbe presa
nello spazio di sette respiri. E' necessario essere determinati e avere il
coraggio di gettarsi al di là dello steccato."(Yamamoto Tsunetomo-HAGAKURE)
In genere, prendere una “decisione di pancia”, rientra nell’insieme
di quelle che vengono definite “scelte istintive”; non c’è ragionamento e/o
razionalizzazione, ma una reazione impulsiva che, per la maggior parte delle
persone, diventa una sorta di scommessa, affidandosi ad un fantomatico destino
in modo da poter così, forse, giustificarsi attraverso il complesso sistema “sfortuna/congiunzioni
astrali/non è colpa mia”.
“Non esistono cose come la sfortuna o altro;
solo le persone e le loro decisioni”. (Yvonne Wood)
Ma siamo sicuri che sia tutto proprio così?
Facciamo un passo indietro.
Se dovessimo stabilire un periodo della
nostra vita nel quale vengono prese le decisioni che, nella migliore delle
ipotesi, potremmo definire discutibili, questo sarebbe senza dubbio quello
adolescenziale.
Nella mia triplice veste di genitore,
educatore (del movimento) e terapista, ma soprattutto in quella di ex
(purtroppo molto, molto ex) adolescente, posso dire senza timore di smentita
che effettivamente è un periodo evolutivo quantomeno “confusionario” per quel
che riguarda la capacità decisionale.
Cercando una spiegazione neurofisiologica,
sappiamo che durante l’adolescenza lo sviluppo del cervello completa
inizialmente la maturità di alcune parti della corteccia cerebrale, in
particolare i lobi temporali e parietali e le strutture ad essi associate. Questo
significa che i centri uditivi, sensoriali e del linguaggio arrivano piuttosto
presto ad uno sviluppo completo. [1]
Quindi, capacità discorsive e intellettive “all’avanguardia”,
la riconoscibilissima “strafottenza” giovanile, il dover avere sempre l’ultima
parola, un eliocentrismo che li colloca, come novelli Re Sole, al centro del
loro personalissimo universo.
Ma ... si pone un problema: la parte del
cervello deputata al pensiero, alla pianificazione e, almeno in parte, al
processo decisionale è la corteccia prefrontale che è un’acquisizione più
recente in termini evolutivi e molto più lenta a svilupparsi. [1] Cosa succede,
quindi? Niente di particolare, quando un adolescente si trova di fronte ad una
decisione, invece di affidarsi alla corteccia prefrontale, non ancora pronta,
si butta sulla seconda in grado ... l’amigdala! Questa regione del cervello ha
un’importante coinvolgimento nella risposta emotiva, rendendo così, le scelte
adolescenziali, tendenzialmente impulsive e vissute/sofferte dal punto di vista
emozionale.
Non si conosce perfettamente la ragione, dal
punto di vista evoluzionistico, di questa sorte di discrepanza, ci sono alcune
ipotesi, ma non è importante addentrarsi ora in questo discorso; la cosa
fondamentale, invece, è capire perché questa particolare condizione, che
dovrebbe essere tipica dei giovani fino ai diciassette/diciotto anni, si sia
dilatata nel tempo fino a vedere, oggi come oggi, “ragazzi” che superano
abbondantemente l’età delle superiori , in preda a deliri giovanilistici e ad
un’eterna incapacità ragionativa/decisionale.
Qualche idea in merito la ho.
Una, squisitamente personale, esula da spiegazioni
scientifiche e si rivolge ad una (generalizzata) mancanza di capacità
introspettiva e ad una sconclusionata ricerca di affermazioni mediatiche
(quindi esterne), trascurando così crescita e miglioramento interiore.
Mi soffermerei, invece, di più, su quello
che è poi il titolo di questo pezzo. Le decisioni di pancia, perché in effetti,
una delle giustificazioni di questi “eterni Peter Pan” è proprio quella.
Le “decisioni di pancia” esistono, ma
probabilmente rimarrete un po’ straniti nell’apprendere che esiste la
possibilità che queste non siano veicolate da “istinto” o “impulsività”, ma da
un ragionamento mediato da una porzione particolare del nostro Sistema Nervoso.
[ ...
Aveva intuito che, dalla periferia dell’impero del nostro corpo, quel viscido
serpente, che è il tubo digerente , si sarebbe ribellato al dominio
apparentemente incontrastato del Sistema Nervoso Centrale e avrebbe chiesto
quanto gli era dovuto ...] [2]
Stiamo parlando ovviamente del nostro
intestino e di quella parte del Sistema Nervoso che prende il nome di Sistema
Nervoso Enterico.
Non farò una dissertazione
anatomo-fisiologica, lascio il compito ai lettori di colmare eventuali lacune consultando
i testi appropriati.
Si stima che il Sistema Nervoso Enterico
possieda tra 200 e 600 milioni di neuroni, un numero superiore a quelli di
tutto il midollo spinale: controllare l’intestino ha bisogno di più “intelligenza”
di quella che serve per tutto il resto del corpo. E come potrebbe essere
altrimenti? La superficie interna del sistema digestivo è 100 volte superiore
di quella della pelle e ospita la più sterminata famiglia di commensali dell’intero
organismo. [2]
Grossomodo 100 trilioni tra
batteri, virus e funghi, in totale un numero di geni cento volte superiore a
quello del genoma umano. Il nostro sistema immunitario si poggia quasi
totalmente (circa 80%)sugli abitanti dell’intestino che, in una visione
paradossale, ma estremamente moderna, possiamo considerare come un tubo in contatto con l’esterno. Lo spazio chiuso dalle pareti dell’intestino,
il suo lume, fa parte del mondo esterno. Un tubo aperto che inizia con la bocca
e finisce con l’ano. Paradossalmente l’intestino è un tunnel che consente a ciò
che sta all’esterno di passare proprio attraverso noi.
Qualsiasi cosa si trovi nel lume dell’intestino è
in realtà al di fuori dei nostri corpi, anche se ciò sembra irragionevole.[3]
“Siamo
davvero uomini vuoti” (T.S.Eliot)
Gli abitanti dell’intestino, come un
avamposto silenzioso, presidiano le frontiere con l’ambiente esterno e
comunicano costantemente con quello interno (in pratica fondono i due ambienti),
sino a riuscire a controllare persino le nostre strategie e i più reconditi
pensieri.
Qui torniamo, quindi, prepotentemente alle
nostre decisioni istintive che, alla luce di quello scritto sopra, appaiono
molto meno tali.
Secondo questa visione, quindi, chiunque di
noi apparterrebbe a una specie complessa-mista, di cui solo il 10%
apparterrebbe al genere Homo Sapiens e
il resto da sottogruppi di Bacteroides, Prevotellae, Ruminococchi e molti altri
microrganismi (il famoso microbiota) che hanno iniziato a colonizzarci milioni
di anni fa e hanno la capacità di modificare lo sviluppo e il funzionamento di
tutto il nostro corpo, cervello compreso. [2]
Quindi?
Tutte queste parole (molto interessanti,
concedetemelo) e poi?
La mia ipotesi, alla luce di quello scritto,
tornando al quesito iniziale riguardante la pessima capacità decisionale di “giovani
non più adolescenti”, risiede proprio su una bassa qualità dei commensali
intestinali. Sappiamo che questi hanno capacità di riprodursi e quindi mutare
ogni 20-180 minuti, verificando in modo continuo i cambiamenti delle condizioni
ambientali; il nostro intestino ha quindi la possibilità di modificare tutta la
popolazione ospite nel giro di pochi giorni. Questo dimostra la sua
suscettibilità alle modifiche alimentari che, sarebbe riduttivo definire
pessime per la maggior parte della popolazione presa in esame da questo mio
scritto: abuso di alcol, abuso di alimenti di origine animale, specialmente carni
processate, abuso di zuccheri, mancanza di fibre. Questo porta inevitabilmente ad
una sequela di comportamenti (anche decisionali, a questo punto) completamente “fuori
fase” dal punto di vista evoluzionistico, generando tra l’altro le più svariate
forme d’ansia e problematiche di adattamento ad uno stile di vita “umano”.
La buona notizia è che molto probabilmente
una inversione dei comportamenti errati può portare ad una inversione della
tendenza testé descritta:
·
Sana alimentazione
su impostazione di “vera” Dieta Mediterranea;
·
Osteopatia;
·
Movimento
consapevole.
Insomma, un po’ quello che andiamo sempre
dicendo, superare l’idea di inseguire modelli esterni a noi, ma buttarsi sul
miglioramento personale come chiave di lettura interiore e, quindi, globale del
nostro essere.
Si deve, semplicemente, decidere di volerlo
fare
Fede
Bibliografia e immagini
[1] Brain – Il cervello istruzioni per l’uso
– DeSalle-Tattersall – Ed.Codice 2012
[2] Imperfezioni Umane – Pani-Corbellini –
Rubbettino Editore – 2015
[3] Appunti di Osteopatia Viscerale – Jori DO
– Dispense OMTS – 2018
Immagini:
Immagini:
Presentazione
a cura di Federico Saccani DO
Tp24 modificata
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