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martedì 14 agosto 2018

Non guardate qui che non c'è scritto niente

NON GUARDATE QUI CHE NON C’È SCRITTO NIENTE

L'effetto Dunning-Kruger è una distorsione cognitiva a causa della quale individui poco esperti in un campo tendono a sopravvalutare le proprie abilità autovalutandosi, a torto, esperti in quel campo. Come corollario di questa teoria, spesso gli incompetenti si dimostrano estremamente supponenti. (Wikipedia.org)
Leggo, con malcelato (dis)piacere, come gran parte dei miei contatti sia mostruosamente preparato su … tutto.
Wow.
Fino a pochi anni fa, tutto sommato, l’opzione più ambita era quella del c.t. della nazionale o, per i più raffinati, qualche ministro di spicco, o sindacalista di livello: “se ci fossi io …”; la discussione iniziava e finiva tra le pareti di un bar, un bianchino e una partita a briscola.
“I social media hanno dato diritto di parola a legioni di imbecilli” U.Eco.
Superbi ingegneri ed esperti di infrastrutture ogni qualvolta una tragedia sconvolge il profilo geofisico del nostro habitat, ma non solo: economisti di livello internazionale, fini antropologi che dissertano caparbiamente di generi e razze, veicolando con rara maestria flussi migratori imponenti e disquisendo con leggiadria dialettica di supposte supremazie etniche per, nel giro di qualche istante, diventare immunologi di fama mondiale pronti a snocciolare, con eccelsa qualità lessicale, l’ultima su vaccini, non-vaccini e/o cure miracolose.
Tutta questa imponente preparazione è alimentata dal sacro fuoco dell’università della vita (sempre sia lodata) e, in molti casi, da rapide scorrazzate su google, con il sempre fedele bias di conferma al proprio fianco. ("Bias di conferma", ovvero ricercare, selezionare e interpretare informazioni in modo da porre maggiore attenzione e quindi attribuire maggiore credibilità a quelle che confermano le proprie convinzioni od ipotesi e, viceversa, ignorare o sminuire quelle che le contraddicono. (Wikipedia.org)).
Provo una sana invidia per la vostra preparazione e il coraggio con il quale la esibite in pubblico; il mio sapere di non sapere, filtrato da una vita di studio, mi lascia, invece, in un delicato silenzio.
Il silenzio, la sublimazione del proprio essere.
Ecco, forse, qualche volta rimanere in silenzio potrebbe diventare un segno di grande rispetto. Ricordatelo.
Fede

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