>UN
TAPPETINO ARROTOLATO<
Che
cosa serve per cambiare il mondo?
...
Osservo
il frenetico movimento della palestra, non parlo di ginnastica, intendo il
ritmico ondulare energetico che avvolge tutti gli utenti. Visto dall’esterno
sembra un vorticare insensato, un tornado multiforme che srotola la propria
potenza all’interno delle sottili mura di uno stabile, quasi barcollante sotto
tali imponenti colpi.
Ogni
molecola coinvolta in questa danza, pur immaginando di costituire ordine,
sfocia invece in questa entropica ma affascinante follia; mi perdo nella
visione, cercando di mettere senso dove non è possibile, provando a vedere uno
schema dove esiste solo confusione.
Un
caleidoscopio di energica frenesia.
Cambio
prospettiva.
È
possibile cambiare il mondo?
...
Bill
frequenta la palestra saltuariamente.
Il
tapis roulant è il luogo preferito delle lunghe discussioni che ha con se
stesso. Immagino siano avventure fantastiche; lo vedo ridacchiare, strabuzzare
gli occhi, diventare improvvisamente serio, perdersi in una fragorosa risata,
ritrovare in un istante la sua consueta e inappuntabile compostezza.
Bill è
un ragazzo particolare; potrei definirlo speciale nella sua particolarità.
Calma.
È
strano. Quando mi avvicino a Bill, la furia intorno a me si placa.
Provo
a chiudere gli occhi.
Possiamo
pensare di cambiare il mondo?
...
L’imbrunire
avverte silenzioso lo spegnersi della giornata e con esso il quietarsi della
mareggiata energetica, stolta e incontrollata che l’ha animata.
La
palestra, nel suo stanco incedere verso la chiusura, sembra sia stata colta
dall’esplosione di un ordigno: la detonazione, persa nel compulsivo e allegro
vociare, lascia in ricordo una pittoresca confusione.
Quiete.
Bill è
seduto. Sembra fuso con il pavimento, un monaco intento a comporre un mandala;
le sue mani, con lentezza e precisione studiata, stanno arrotolando il
tappetino usato per l’allenamento. Piccoli e meticolosi gesti compiono un
miracolo di concretezza.
Chi
può cambiare il mondo?
...
Un
tappetino arrotolato.
SL.A.
"Una storia vera, con nome di fantasia"
L'immagine è tratta da: Freepik
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