Paradossi
"Devo chiederti una cosa".
"Dimmi ...".
"No perché sai, ieri ho parlato con un mio collega, sai e' uno che corre, e mi ha detto ...".
Gli occhi si dilatano dal terrore, il volto si contrae in una smorfia
raccapricciante, il sudore crea un bollente brivido algido lungo la
schiena, la saliva si azzera, non riesco neppure ad urlare, paralizzato
da un'ancestrale paura ... Il più grande incubo di ogni professionista
si manifesta alle ore 19.30 di una qualunque serata primaverile: La
BroScience!!!! Letteralmente "la scienza del fratello", ma anche del
Cuggino (mi ha detto mio cuggino che una volta e' morto ... Cit. Elio e
le s.t.), dell'amico, del collega. La scienza del sentito dire, insomma.
"Oh, bene, dimmi allora, cosa ti ha spiegato il tuo collega?" Sorriso di circostanza.
"Beh, che devo correre 3/4 volte alla settimana per non infortunarmi, altrimenti mi faccio male".
-Risparmio la storia clinico/sportiva del soggetto in questione-
"Oddio, non funziona proprio così, soprattutto nel tuo caso, anzi, probabilmente e' vero il contrario".
"Eh, ma io ho provato, ho corso tre volte questa settimana, e oggi ho un male cane al ginocchio".
Il fumetto si forma spontaneo in testa:
"Bravo coglione", ma dalla bocca, inspiegabilmente esce: "dai, poi il
ginocchio lo guardiamo, questa sera allenati solo sopra e vediamo come
va".
"Continua a fare come ti ho detto, corri in paio di volte a
settimana, una volta breve e "veloce", una volta un po' più lungo, ma
più lento; concentrati sul lavoro dei piedi (strano, si corre con
quelli, ma nessuno ci pensa mai), poi ottimizza l'allenamento
settimanale lavorando sulla parte centrale del corpo, irrobustendo la
muscolatura carente e stimolando le tensioni, vedrai che i miglioramenti
arriveranno ... Mica devi fare le olimpiadi!".
"Ah, ok. Sarà".
A
quel punto immagino una scena da "Santa Inquisizione" e invento decine
di torture e punizioni corporali; probabilmente mi compare un ghigno sul
volto.
"Cazzo ridi? Sono un coglione vero?"
"Ahahahah no!! Devi fare esperienza, ma un po' coglione lo sei".
Tralasciando le spinte ossessivo-compulsive all'allenamento,
tralasciando l'ondata egocentrico-condivisiva dei social network, rimane
un deludente vuoto dove ti accorgi di parlare al vento.
La
complessità del movimento, indistruttibile fragilità del corpo umano, le
mirabolanti connessioni del sistema nervoso e tutta la sfera che
circonda l'identità dell'uomo meritano più rispetto che la lettura di
una rivista divulgativa, che la visione di un video su youtube, che la
squallida scienza del sentito dire della quale tutti si innamorano,
forse proprio perché evita di pensare e, in quest'epoca di cervelli
obnubilati, non pensare fa tendenza.
Ha sempre ragione la saggezza Indiana:
- Coloro che hanno un piede sulla canoa e un piede sulla barca stanno per cadere nel fiume - Tuscarora.
L'informazione non è conoscenza.
SL.A.
Le immagini sono tratte da:
josephagu.com
ingrainedtotrain.com
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