ALLENAMENTO FUNZIONALE O FUNZIONALITA’ DELL’ALLENAMENTO?
In un momento storico decisamente condizionato dall’apparire,
dove persino le opinioni su futilità e banalità debbono essere messe in
vetrina, l’aspetto estetico diventa quanto mai prorompente per designare,
perdonatemi la brutta similitudine, una classe d’appartenenza. Non sono un
sociologo, mi interrogo sui perché e sulle conseguenze di questo modo di
vivere, ma sono considerazioni che tengo per me e, soprattutto, non sono il
tema di questo articolo che, nella sua lineare, competente, ma ingenua
semplicità, prende spunto da un dato di fatto, l’ossessione per il mettersi in
mostra. Non ne faccio un discorso di bellezza/bruttezza, di buono o cattivo
gusto, non mi interessa, sono consapevole di quanto poco di materiale, inteso
proprio come materia, ci sia nella nostra realtà e quanto, invece, sia affidato
ad energie che comprendiamo solo in parte, quindi tutti i ragionamenti su
canoni estetici, addominali scolpiti e cosce chilometriche mi lasciano del
tutto indifferente. Il presupposto si collega, però, in maniera piuttosto
diretta e, direi quasi violenta, al mio lavoro, alla mia vita, quindi; detto
ciò svicolo il più velocemente possibile dalle implicazioni di grande portata
di un discorso generalista sull’argomento e mi tuffo invece sullo specifico,
sul tema vero e proprio che più mi sta a cuore.
Mi sono imbattuto su video di you-tube. Anzi, ad essere
sincero, me l’hanno fatto vedere con una certa ammirazione per i protagonisti,
era una specie di “tutorial” (manuale di istruzioni video …) dove venivano
illustrati passo passo l’esecuzione e, soprattutto, gli “effetti”, chiamiamoli
così, di un fantomatico aesthetic training, un “allenamento estetico”. Beh,
sono rimasto un po’ allibito; affascinato da un lato dalla fantasia e dalla
scaltrezza imprenditoriale che ha permesso di proporre un programma del genere
in un periodo del genere, quindi di sicuro successo, sconcertato da quello che
vedevo, dal tipo di allenamento, da come veniva eseguito, dai consigli dati, da
come un’arte antica come l’uomo, quella del miglioramento di sé e del sé,
veniva banalizzata e svenduta nell’arco di 5’.
Capite bene come abbia sentito muovere la terra sotto i piedi.
Ma allora è quello che si cerca dall’allenamento? E’ il solo (non è un giudizio
il mio, ci mancherebbe, anzi più che legittimo perseguire ogni obiettivo che si
ritenga degno, purché, ovviamente non rechi danno alcuno, semplicemente sono
constatazioni) motore che spinge l’uomo ad allenarsi? Veramente si cerca un
modo per piacere prima che per piacersi? Mi sono interrogato e mi interrogo
tutt’ora. La mia visione dell’allenamento, inutile dirlo, diametralmente
opposta, protende innanzi tutto per una maggior consapevolezza corporea, per
una migliore qualità di movimento e quindi di vita, per una cresciuta autostima
che deriva da un “funzionare meglio”; la performance e l’estetica sono messe
decisamente in un secondo piano, possiamo considerarli per qualcuno dei
piacevoli “effetti collaterali”, dei saporiti contorni della portata principale
che rimane sempre una migliore qualità della propria esistenza, ma
assolutamente non indispensabili da ricercare, il primum movens non può essere
qualcosa di passeggero e illusorio, ma qualcosa di stabile e duraturo. Puntare
al miglioramento e non alla perfezione, puntare a costruire fondamenta solide e
non traballanti palafitte dallo scarno
contenuto.
In questo ginepraio si muove con passi prepotenti, dettati da
una spinta d’opinione pubblica, da una spinta “modaiola” quello che viene
definito (un po’ a caso secondo me) “Allenamento Funzionale”. L’idea di
partenza ottima, la prosecuzione e la seguente evoluzione (Cross Fit,
Calisthenics, modo molto cool per definire l’allenamento a corpo libero,
primitive movement, suspension training e tutte quelle cose di tendenza che
trovate in rete) in molti casi veramente scadenti.
Analizziamo dal principio.
Functional Training per gli anglofoni o Allenamento
Funzionale per noi un po’ più sempliciotti, nasce dall’esigenza di creare un
serie di programmi che possano permettere un coinvolgimento globale, il più
ampio possibile, dell’organismo umano, rendendolo, dunque, più abile, più
pronto, funzionante meglio, diciamo così.
Da dove si parte:
·
Conoscenza del corpo umano
·
Conoscenza del movimento umano e delle regole (o
presunte tali) che lo governano
·
Conoscenza della biologia e della biochimica che
supporta il movimento umano
·
Applicazione di tutto questo alla variabilità
umana
·
Personalizzazione (sia dell’allenamento che
degli obiettivi)
·
Utilizzo creativo dei mezzi e metodi a
disposizione.
Il tutto seguendo un assunto neurofisiologico importante:
·
Il cervello riconosce solo i movimenti e non il
singolo muscolo.
Quindi l’Allenamento Funzionale permette un’espressione
globale dell’organismo, basata su studio, esperienza, creatività e fantasia. L’obiettivo?
Una migliore qualità della vita. Una migliore funzionalità.
Faccio due esempi per spiegare meglio:
·
Sportivo che vuole ottimizzare la sua resa sul
campo da tennis: verrà adottato un programma che lavorerà sul corpo (e di
riflesso anche sulla mente, ma questo è un altro discorso) di quella persona,
cercando di coinvolgerlo nella maniera più completa possibile per avere un
beneficio tangibile nella quotidianità e, come da richiesta, nella partita a
tennis della domenica;
·
Signora anziana che ha difficoltà di
deambulazione e tendenza alle cadute: il programma, questa volta, avrà come
primo traguardo ripristinare quanto più possibile la funzionalità motoria
globale dell’utente e come secondo obiettivo renderlo più capace di districarsi
nelle insidie della giornata, ad esempio con la borsa della spesa, o durante
una passeggiata su una pavimentazione sdrucciolevole …
Due esempi opposti, ma la stessa ricerca di una maggior
funzionalità, uno svolgere adeguatamente determinate funzioni. I metodi ed i
mezzi utilizzati saranno ovviamente diversi, il risultato globale sarà lo
stesso.
Ricapitoliamo: il nostro fisico non è fatto per selezionare
ed isolare i movimenti: la completezza del gesto, è da milioni di anni, una
causa (ed in qualche maniera anche una conseguenza) dell’evoluzione umana.
Nella società moderna il troppo benessere e gli eccessivi ausili nelle attività
di spostamento anche minimali, creano soggetti apatici e privi di quelle
energie primordiali che in passato favorivano l’integrazione con il mondo
circostante, che rendevano l’essere umano un qualcosa di veramente vivo, ma non
solo, privi anche di quella “qualità percettiva”, di quella sensibilità propriocettiva che rende ottimale il
Movimento, inteso come suprema arte di coinvolgimento NeuroPsicoEndocrinoOsteoMuscolare. Ripeto spesso questo termine
(ovviamente mutuato dalla PNEI, PsicoNeuroEndocrinoImmunologia), che è
probabilmente riduttivo, perché il movimento è vita e non c’è vita senza
movimento.
Interessante notare come la parola (e qui sono costretto ad
utilizzare l’inglese) “Fun-ctional” contenga il suffisso "fun", divertimento: unire il
benessere e la ricerca del proprio miglioramento al piacere di sentire il
proprio corpo che si muove, abbandonando l'assurda dicotomia corpo-mente, ma facendo si che il
coinvolgimento sia totale, globale, ponendo la persona al centro del programma.
Detto questo risulta abbastanza chiaro come un “Allenamento
Estetico”, nella mia idea, nel mio concetto di allenamento non possa essere
accettato, quantomeno come prioritario, così come tutte le conseguenze di natura
“esasperatamente” sportiva dell’allenamento funzionale non posso accettarle
come tali, bensì come un qualcosa di diverso che dell’originale “funzionare
meglio” non hanno più nulla. Osservare il corpo che si muove dalla prospettiva
dei movimenti, quello diventa il succo, e non le abilità atletiche più o meno acquisite;
ripeto, il primo obiettivo deve essere sempre una maggior consapevolezza
corporea, per una migliore qualità di movimento e quindi di vita.
Su queste premesse cerco di impostare il mio lavoro, senza
slogan (Work Hard è quello che va per la maggiore, lavorare duro, d’accordo,
sarebbe meglio lavorare bene …), senza etichette commerciali o commerciabili,
senza facili rincorse alle tendenze di oggi o di domani, ma con i piedi ben
ancorati alla qualità del movimento e, soprattutto, a chi il movimento deve
svolgerlo. Credo che il lavoro per il benessere vada vissuto un po’ come una
missione, non nel significato “tragico” del termine, ma come un coinvolgimento
del proprio essere nel lavoro, che deve far parte integrante della propria
vita, del proprio stile di vita e non un passatempo o un arrotondare uno
stipendio (legittimo anche questo, ci mancherebbe). Professionali e
professionisti e con la mente più aperta possibile.
Mi permetto di spammare anche qui il programma di Stile
Libero di questa stagione iniziante, so che mi perdonerete ... prendetela un po’ come una pubblicità all’articolo
che spero sia stato interessante !!!!
Lunedi 7
Settembre 2015.
Ore 9.00
Stile Libero riparte. Uno Stile Libero 2.0 in particolar modo per ciò che riguarda i contenuti.
Ore 9.00
Stile Libero riparte. Uno Stile Libero 2.0 in particolar modo per ciò che riguarda i contenuti.
Allenamento Personalizzato - Personal Training : L'essenza dell'allenamento di
qualità. Rapporto 1 a 1 allenatore/allenato, massima cura di ogni particolare.
Su appuntamento.
Allenamento Individualizzato - Individual Training : creazione di programmi di
allenamento su misura, per il singolo o per piccoli gruppi. I programmi
crescono e/o si arricchiscono in base ai progressi e obiettivi dell'utenza.
Entrambe queste
tipologie di allenamento traggono (o possono trarre) i propri elementi
costitutivi da:
Allenamento Funzionale - Functional Training --> XCrossTraining : ogni
individuo viene allenato come una unica grande entità e non per “blocchi” e/o
schemi predefiniti, rendendo il Movimento suprema arte di coinvolgimento
NeuroPsicoEndocrinoOsteoMuscolare.
Corsa di gruppo - Group Running --> Run&Motion Style : Allenamenti di gruppo per
ogni livello con il "Metodo Run&Motion" e con il Run&Motion
Team; divertimento e benessere per tutti.
Be Natural: Corsa Naturale - Be Natural: Natural Running : un passo oltre, studio
della tecnica con allenamenti "a secco" oltre che podistici,
avvicinamento alla corsa Barefoot (con calzature minimali) ed "Educazione
Sensoriale-Propriocettiva" lavorando sul piede.
Camminata Sportiva - Nordic Walking/Speed Walking : uscite di gruppo in tecnica Nordic
Walking, quindi con l'utilizzo di appositi bastoncini, per un globale ed
ottimale coinvolgimento organico, oppure, uscita di gruppo di camminata veloce.
Attività divertenti per ritrovare armonia con il nostro corpo e l'ambiente che
ci circonda.
Allenamento con Sovraccarichi - Weight
Training : allenamento che prevede l'utilizzo eclusivo delle attrezzature di
muscolazione, pesi liberi e/o macchine da palestra.
CardioFitness: attività a coinvolgimento cardiorespiratorio con le opportune
attrezzature da palestra (simulatori di camminata, corsa, pedalata ...) o
outdoor. Attività per l'incremento prestativo o per il controllo di
problematiche metaboliche.
Preparazione Atletica - Athletic Training : preparazione atletica specifica
ad una o più attività sportive, la nostra visione dell'allenamento al servizio
della performance.
Rieducazione Posturale - Postural Lab : controllo dell'assetto corporeo ed
eventualmente lavoro su determinati compensi trovati.Ricerca di una migliore
conoscenza di se e del posizionamento del proprio corpo nelo spazio. Eventuale
utilizzo di piccoli attrezzi (fit ball, pedane instabili, elastici, cuscini
...), di PancaFit e particolari metodiche di stretching.
*Rieducazione Funzionale - Functional Rehabilitation : post-traumatica,
post-fisioterapica, post-sedentarietà: un ritorno ad un'attività motoria
funzionale o, nel caso, all'atletismo.
*Attività Motoria Adattata - Adapted Physical Activity : attvità motoria per
persone con esigenze particolari (giovani o anziani), con problematiche
delicate (sovrappeso/obesità, eccessiva magrezza, squilibri metabolici ...)
*Queste due
attività possono, nel caso, essere svolte in sinergia con figure professionali
sanitarie (fisioterapisti/nutrizionisti)
Massaggio decontratturante/rilassante
Kinesiotaping
Attività atte al benessere muscolare senza nessun obiettivo curativo, ma essenzialmente preventivo o compensativo. Su appuntamento.
Kinesiotaping
Attività atte al benessere muscolare senza nessun obiettivo curativo, ma essenzialmente preventivo o compensativo. Su appuntamento.
Consulenze nutrizionali nell'amibto di dieta Gift per un corretto approccio
all'alimentazione per l'attività fisica e il benessere. Su appuntamento.
L'aspetto cultura: tutto ciò che concerne la nostra visione su teoria e pratica
dell'allenamento, alimentazione per il benessere e nutrizione applicata allo
sport e tutto ciò che ruota intorno al mondo delle palestre lo trovate qui: http://www.stileliberoacademy.blogspot.it/
Questo è
quanto. Noi siamo prontissimi ad iniziare questa nuova avventura.
Impegno, professionalità e competenza, come al solito, sono garantiti.
Vi aspettiamo!!!!
Impegno, professionalità e competenza, come al solito, sono garantiti.
Vi aspettiamo!!!!
SL.A.
L'immagine è tratta dalla pagina Facebook "Sognatori che affollano le palestre a giugno in cerca di miracoli"
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