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mercoledì 2 settembre 2015

Allenamento Funzionale o Funzionalità dell'Allenamento?



ALLENAMENTO FUNZIONALE O FUNZIONALITA’ DELL’ALLENAMENTO?



In un momento storico decisamente condizionato dall’apparire, dove persino le opinioni su futilità e banalità debbono essere messe in vetrina, l’aspetto estetico diventa quanto mai prorompente per designare, perdonatemi la brutta similitudine, una classe d’appartenenza. Non sono un sociologo, mi interrogo sui perché e sulle conseguenze di questo modo di vivere, ma sono considerazioni che tengo per me e, soprattutto, non sono il tema di questo articolo che, nella sua lineare, competente, ma ingenua semplicità, prende spunto da un dato di fatto, l’ossessione per il mettersi in mostra. Non ne faccio un discorso di bellezza/bruttezza, di buono o cattivo gusto, non mi interessa, sono consapevole di quanto poco di materiale, inteso proprio come materia, ci sia nella nostra realtà e quanto, invece, sia affidato ad energie che comprendiamo solo in parte, quindi tutti i ragionamenti su canoni estetici, addominali scolpiti e cosce chilometriche mi lasciano del tutto indifferente. Il presupposto si collega, però, in maniera piuttosto diretta e, direi quasi violenta, al mio lavoro, alla mia vita, quindi; detto ciò svicolo il più velocemente possibile dalle implicazioni di grande portata di un discorso generalista sull’argomento e mi tuffo invece sullo specifico, sul tema vero e proprio che più mi sta a cuore.

Mi sono imbattuto su video di you-tube. Anzi, ad essere sincero, me l’hanno fatto vedere con una certa ammirazione per i protagonisti, era una specie di “tutorial” (manuale di istruzioni video …) dove venivano illustrati passo passo l’esecuzione e, soprattutto, gli “effetti”, chiamiamoli così, di un fantomatico aesthetic training, un “allenamento estetico”. Beh, sono rimasto un po’ allibito; affascinato da un lato dalla fantasia e dalla scaltrezza imprenditoriale che ha permesso di proporre un programma del genere in un periodo del genere, quindi di sicuro successo, sconcertato da quello che vedevo, dal tipo di allenamento, da come veniva eseguito, dai consigli dati, da come un’arte antica come l’uomo, quella del miglioramento di sé e del sé, veniva banalizzata e svenduta nell’arco di 5’. 

Capite bene come abbia sentito muovere la terra sotto i piedi. Ma allora è quello che si cerca dall’allenamento? E’ il solo (non è un giudizio il mio, ci mancherebbe, anzi più che legittimo perseguire ogni obiettivo che si ritenga degno, purché, ovviamente non rechi danno alcuno, semplicemente sono constatazioni) motore che spinge l’uomo ad allenarsi? Veramente si cerca un modo per piacere prima che per piacersi? Mi sono interrogato e mi interrogo tutt’ora. La mia visione dell’allenamento, inutile dirlo, diametralmente opposta, protende innanzi tutto per una maggior consapevolezza corporea, per una migliore qualità di movimento e quindi di vita, per una cresciuta autostima che deriva da un “funzionare meglio”; la performance e l’estetica sono messe decisamente in un secondo piano, possiamo considerarli per qualcuno dei piacevoli “effetti collaterali”, dei saporiti contorni della portata principale che rimane sempre una migliore qualità della propria esistenza, ma assolutamente non indispensabili da ricercare, il primum movens non può essere qualcosa di passeggero e illusorio, ma qualcosa di stabile e duraturo. Puntare al miglioramento e non alla perfezione, puntare a costruire fondamenta solide e non traballanti palafitte  dallo scarno contenuto.

In questo ginepraio si muove con passi prepotenti, dettati da una spinta d’opinione pubblica, da una spinta “modaiola” quello che viene definito (un po’ a caso secondo me) “Allenamento Funzionale”. L’idea di partenza ottima, la prosecuzione e la seguente evoluzione (Cross Fit, Calisthenics, modo molto cool per definire l’allenamento a corpo libero, primitive movement, suspension training e tutte quelle cose di tendenza che trovate in rete) in molti casi veramente scadenti.

Analizziamo dal principio.

Functional Training per gli anglofoni o Allenamento Funzionale per noi un po’ più sempliciotti, nasce dall’esigenza di creare un serie di programmi che possano permettere un coinvolgimento globale, il più ampio possibile, dell’organismo umano, rendendolo, dunque, più abile, più pronto, funzionante meglio, diciamo così. 

Da dove si parte:

·         Conoscenza del corpo umano
·         Conoscenza del movimento umano e delle regole (o presunte tali) che lo governano
·         Conoscenza della biologia e della biochimica che supporta il movimento umano
·         Applicazione di tutto questo alla variabilità umana
·         Personalizzazione (sia dell’allenamento che degli obiettivi)
·         Utilizzo creativo dei mezzi e metodi a disposizione.

Il tutto seguendo un assunto neurofisiologico importante:

·         Il cervello riconosce solo i movimenti e non il singolo muscolo.

Quindi l’Allenamento Funzionale permette un’espressione globale dell’organismo, basata su studio, esperienza, creatività e fantasia. L’obiettivo? Una migliore qualità della vita. Una migliore funzionalità.

Faccio due esempi per spiegare meglio:

·         Sportivo che vuole ottimizzare la sua resa sul campo da tennis: verrà adottato un programma che lavorerà sul corpo (e di riflesso anche sulla mente, ma questo è un altro discorso) di quella persona, cercando di coinvolgerlo nella maniera più completa possibile per avere un beneficio tangibile nella quotidianità e, come da richiesta, nella partita a tennis della domenica;

·         Signora anziana che ha difficoltà di deambulazione e tendenza alle cadute: il programma, questa volta, avrà come primo traguardo ripristinare quanto più possibile la funzionalità motoria globale dell’utente e come secondo obiettivo renderlo più capace di districarsi nelle insidie della giornata, ad esempio con la borsa della spesa, o durante una passeggiata su una pavimentazione sdrucciolevole …

Due esempi opposti, ma la stessa ricerca di una maggior funzionalità, uno svolgere adeguatamente determinate funzioni. I metodi ed i mezzi utilizzati saranno ovviamente diversi, il risultato globale sarà lo stesso.

Ricapitoliamo: il nostro fisico non è fatto per selezionare ed isolare i movimenti: la completezza del gesto, è da milioni di anni, una causa (ed in qualche maniera anche una conseguenza) dell’evoluzione umana. Nella società moderna il troppo benessere e gli eccessivi ausili nelle attività di spostamento anche minimali, creano soggetti apatici e privi di quelle energie primordiali che in passato favorivano l’integrazione con il mondo circostante, che rendevano l’essere umano un qualcosa di veramente vivo, ma non solo, privi anche di quella “qualità percettiva”, di quella sensibilità propriocettiva che rende ottimale il Movimento, inteso come suprema arte di coinvolgimento NeuroPsicoEndocrinoOsteoMuscolare. Ripeto spesso questo termine (ovviamente mutuato dalla PNEI, PsicoNeuroEndocrinoImmunologia), che è probabilmente riduttivo, perché il movimento è vita e non c’è vita senza movimento.

Interessante notare come la parola (e qui sono costretto ad utilizzare l’inglese) “Fun-ctional” contenga il suffisso "fun", divertimento: unire il benessere e la ricerca del proprio miglioramento al piacere di sentire il proprio corpo che si muove, abbandonando l'assurda dicotomia corpo-mente, ma facendo si che il coinvolgimento sia totale, globale, ponendo la persona al centro del programma.

Detto questo risulta abbastanza chiaro come un “Allenamento Estetico”, nella mia idea, nel mio concetto di allenamento non possa essere accettato, quantomeno come prioritario, così come tutte le conseguenze di natura “esasperatamente” sportiva dell’allenamento funzionale non posso accettarle come tali, bensì come un qualcosa di diverso che dell’originale “funzionare meglio” non hanno più nulla. Osservare il corpo che si muove dalla prospettiva dei movimenti, quello diventa il succo, e non le abilità atletiche più o meno acquisite; ripeto, il primo obiettivo deve essere sempre una maggior consapevolezza corporea, per una migliore qualità di movimento e quindi di vita.

Su queste premesse cerco di impostare il mio lavoro, senza slogan (Work Hard è quello che va per la maggiore, lavorare duro, d’accordo, sarebbe meglio lavorare bene …), senza etichette commerciali o commerciabili, senza facili rincorse alle tendenze di oggi o di domani, ma con i piedi ben ancorati alla qualità del movimento e, soprattutto, a chi il movimento deve svolgerlo. Credo che il lavoro per il benessere vada vissuto un po’ come una missione, non nel significato “tragico” del termine, ma come un coinvolgimento del proprio essere nel lavoro, che deve far parte integrante della propria vita, del proprio stile di vita e non un passatempo o un arrotondare uno stipendio (legittimo anche questo, ci mancherebbe). Professionali e professionisti e con la mente più aperta possibile.

Mi permetto di spammare anche qui il programma di Stile Libero di questa stagione iniziante, so che mi perdonerete ...  prendetela un po’ come una pubblicità all’articolo che spero sia stato interessante !!!!

Lunedi 7 Settembre 2015.
Ore 9.00
Stile Libero riparte. Uno Stile Libero 2.0 in particolar modo per ciò che riguarda i contenuti.
Allenamento Personalizzato - Personal Training : L'essenza dell'allenamento di qualità. Rapporto 1 a 1 allenatore/allenato, massima cura di ogni particolare. Su appuntamento.
Allenamento Individualizzato - Individual Training : creazione di programmi di allenamento su misura, per il singolo o per piccoli gruppi. I programmi crescono e/o si arricchiscono in base ai progressi e obiettivi dell'utenza.
Entrambe queste tipologie di allenamento traggono (o possono trarre) i propri elementi costitutivi da:
Allenamento Funzionale - Functional Training --> XCrossTraining : ogni individuo viene allenato come una unica grande entità e non per “blocchi” e/o schemi predefiniti, rendendo il Movimento suprema arte di coinvolgimento NeuroPsicoEndocrinoOsteoMuscolare.
Corsa di gruppo - Group Running --> Run&Motion Style : Allenamenti di gruppo per ogni livello con il "Metodo Run&Motion" e con il Run&Motion Team; divertimento e benessere per tutti.
Be Natural: Corsa Naturale - Be Natural: Natural Running : un passo oltre, studio della tecnica con allenamenti "a secco" oltre che podistici, avvicinamento alla corsa Barefoot (con calzature minimali) ed "Educazione Sensoriale-Propriocettiva" lavorando sul piede.
Camminata Sportiva - Nordic Walking/Speed Walking : uscite di gruppo in tecnica Nordic Walking, quindi con l'utilizzo di appositi bastoncini, per un globale ed ottimale coinvolgimento organico, oppure, uscita di gruppo di camminata veloce. Attività divertenti per ritrovare armonia con il nostro corpo e l'ambiente che ci circonda.
Allenamento con Sovraccarichi - Weight Training : allenamento che prevede l'utilizzo eclusivo delle attrezzature di muscolazione, pesi liberi e/o macchine da palestra.
CardioFitness: attività a coinvolgimento cardiorespiratorio con le opportune attrezzature da palestra (simulatori di camminata, corsa, pedalata ...) o outdoor. Attività per l'incremento prestativo o per il controllo di problematiche metaboliche.
Preparazione Atletica - Athletic Training : preparazione atletica specifica ad una o più attività sportive, la nostra visione dell'allenamento al servizio della performance.
Rieducazione Posturale - Postural Lab : controllo dell'assetto corporeo ed eventualmente lavoro su determinati compensi trovati.Ricerca di una migliore conoscenza di se e del posizionamento del proprio corpo nelo spazio. Eventuale utilizzo di piccoli attrezzi (fit ball, pedane instabili, elastici, cuscini ...), di PancaFit e particolari metodiche di stretching.
*Rieducazione Funzionale - Functional Rehabilitation : post-traumatica, post-fisioterapica, post-sedentarietà: un ritorno ad un'attività motoria funzionale o, nel caso, all'atletismo.
*Attività Motoria Adattata - Adapted Physical Activity : attvità motoria per persone con esigenze particolari (giovani o anziani), con problematiche delicate (sovrappeso/obesità, eccessiva magrezza, squilibri metabolici ...)
*Queste due attività possono, nel caso, essere svolte in sinergia con figure professionali sanitarie (fisioterapisti/nutrizionisti)
Massaggio decontratturante/rilassante
Kinesiotaping

Attività atte al benessere muscolare senza nessun obiettivo curativo, ma essenzialmente preventivo o compensativo. Su appuntamento.
Consulenze nutrizionali nell'amibto di dieta Gift per un corretto approccio all'alimentazione per l'attività fisica e il benessere. Su appuntamento.
L'aspetto cultura: tutto ciò che concerne la nostra visione su teoria e pratica dell'allenamento, alimentazione per il benessere e nutrizione applicata allo sport e tutto ciò che ruota intorno al mondo delle palestre lo trovate qui: http://www.stileliberoacademy.blogspot.it/

Questo è quanto. Noi siamo prontissimi ad iniziare questa nuova avventura.
Impegno, professionalità e competenza, come al solito, sono garantiti.
Vi aspettiamo!!!!
SL.A.

L'immagine è tratta dalla pagina Facebook "Sognatori che affollano le palestre a giugno in cerca di miracoli"

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