>OSTEOPATIA POST COVID-19<
Titolo "acchiappalike"?
Premessa: racconto storie realmente accadute; non mi interessano i post virali, studiati a tavolino, con la grafica accattivante. Mi immagino seduto davanti al fuoco, la Luna sulle spalle a fare da cornice, le parole che disegnano pensieri e ricreano l'atmosfera da me vissuta, rendendola palpabile e, in un certo qual modo, eterna.
"L'eternità è innamorata delle opere del tempo" (W.Blake).
Quindi no. Niente "acchiappalike" o pubblicità, solo un po' di Osteopatia: non c'è scientificità nei miei racconti, non sono "casi studio", bensì una raccolta di sensazioni, in gran parte palpatorie, dettate da confronto, osservazione e ricerca di consapevolezza.
"Sdraiati comodo sul lettino, sì, a 'pancia in sù' con la testa sul cuscino".
Le mani prendono un contatto invisibile con le sue spalle.
Ho fatto un gran bel lavoro di "pulizia" su me stesso prima che arrivasse il paziente, non servono pregiudizi ad indicarmi un presunto cammino, cerco, invece, la strada rifugiandomi nell'universo del confronto manuale.
"Ascolta il tuo respiro, non modificarlo, non forzarlo, non trattenerlo; renditi solo conto della sua presenza e lentamente, abbandonati ad esso", sussurro mentre cerco la sua neutralità, mentre lo accompagno all'incontro con le sue forze terapeutiche.
Pelvi, diaframma respiratorio, stretto toracico superiore, pavimento buccale, tentorio: approccio molto delicatamente, appena sfiorando, queste cinque zone in successione, quasi solo ascolto e attesa: aspetto in silenzio che il corpo esprima le proprie potenzialità e poi lascio che sia.
Avverto quell'istante di silenzio assoluto che precede la "liberazione" e, quel "tutto fermo" ha un'energia primordiale poderosa che sprigiona con delicatezza disarmante.
Rimango stupito da quanta pace chieda un organismo che per più di un mese è rimasto vincolato nella propria abitazione, non tanto per la gravità della problematica (a suo dire manifesta solo con poca febbre e per pochi giorni), quanto per una lentezza nel ritrovare la "negatività" al tampone.
Ricerca della negatività. Anche le parole pesano, lasciano segni.
Sorreggo il cranio come se tenessi una bolla d'acqua tra le mani, le dita a sfiorare la giunzione occipito-cervicale e, cercando Quiete all'orizzonte, vado a bilanciare il tutto, fino a percepire il cambiamento, la trasmutazione che avviene attraverso (o attraversando) il mio tocco, dilatando lo spazio e il tempo fino ad azzerare (o espandere completamente, credo sia uguale) le sensazioni. Tutto ora è cambiato, i ritmi vitali accendono riff coinvolgenti e la Salute si manifesta in tutto il suo potere.
"Non so cosa, ma qualcosa è successo", sorride mentre si alza dal lettino.
Ho seguito le richieste del suo corpo, quantomeno quelle che sono riuscito a comprendere ed è emblematico, valutando a posteriori, come sia stata la dinamica dei fluidi ad avere più bisogno.
" Qual è la cosa di cui hanno più bisogno gli esseri umaniI? Il desiderio sconfinato di essere ascoltati". (Eugenio Borgna, psichiatra)
Fede
🌊🙏🧙🏽♂️
Immagine tratta da: https://lamenteemeravigliosa.it/
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