HOMO
EGOISTICUS
<Andare
a correre VS Non andare a correre>
Analisi
semiseria di una situazione potenzialmente seria, diventata decisamente
ridicola.
Parto
dal presupposto che considero la decisione (più o meno ufficiale, in alcune
regioni più, in altre meno, in altre così così, all’italiana, insomma) di
evitare l’attività motoria all’aperto, soprattutto nella sua forma più soft,
come la camminata, una banalità (leggasi piattezza sgradevole). Non tanto per
la discutibile norma, quanto piuttosto per i modi e i tempi con la quale è
avvenuta, ma soprattutto per lo strascico polemico che si è portata dietro.
Ora provo
ad argomentare questa mia esternazione non richiesta.
Premessa 0: l’emergenza COVID-19 è una
cosa seria affrontata in maniera risibile. A fronte di, al momento in cui
scrivo, 20/03/20 ore 1540, 41035 contagi (di cui circa il 50% localizzati in
una sola regione d’Italia o poco più) 3405 morti (e il mio pensiero va alle
famiglie, devastate dal dolore, che non hanno nemmeno potuto accompagnare i
loro cari fino all’ultimo saluto) e 4440 guariti [scienzainrete.it – Johns
Hopkins University], l’intera struttura sanitaria (e quindi non salutogenica,
per definizione) italiana è al collasso, soprattutto nella regione simbolo
dell’economia e prosperità del nostro paese. Si discute di mascherine home made
(inutili, anzi dannose, proprio perché inutili), si fomenta una paura da peste
manzoniana (dannosissima, per ripercussioni sui sistemi di difesa del corpo e
direttamente sul polmone, organo bersaglio della patologia, come ben
argomentato da studi PNEI recentemente e dalla saggezza della Medicina
Orientale in passato), vengono proposti messaggi deliranti di chiusure e
inasprimenti delle limitazioni senza offrire sul piatto della bilancia
soluzioni, mandando a rotoli un’economia già boccheggiante e uno stato
psicofisico più che traballante (2,8 milioni di persone depresse in Italia
[repubblica.it], 4000 morti/anno per suicidio derivante da depressione
[focusonbrain.com]. Un’intera classe di lavoratori sanitari, ospedalieri e
(sempre nel dimenticatoio, ma in primissima linea) farmaceutici sta sputando
sangue per mettere una pezza sull’incapacità di gestione di un’emergenza che è
stata, con un notevole maestria, fatta diventare tale, il governo e le
amministrazioni spostano il discorso sul fatto che si possa o meno andare a
fare una passeggiata e, panem et circenses, il popolo affamato ... abbocca.
Premessa 1: quando parlo di movimento e
salute lo faccio con ASSOLUTA padronanza dell’argomento, sono un’autorità sul
campo; non lo dico io, ipse dixit, come persona, lo dicono i fatti, il
percorso, il curriculum. Sul fantacalcio, per esempio, non so nulla, quindi
taccio; sulle dinamiche da “bar sport”, idem: rimango in silenzio.
In
questo caso mi arrogo, perché posso, il diritto alla parola.
Premessa 2: ho smesso da anni di essere
rappresentante, in maniera penosa sottolineo, del movimento podistico
agonistico; non ho più alcun interesse in gioco in quanto non esiste più la società
podistica di cui sono stato presidente; a livello motorio e a livello
professionale, ora, mi occupo ESCLUSIVAMENTE di salute.
Lavoro
circa 12/13 ore al giorno, un lavoro che adoro, ma che inevitabilmente, tra
pratica e aggiornamenti vari, ruba tempo agli affetti e agli altri interessi;
in casa ci sto molto bene e questo periodo, se non fosse per il notevole e,
credo irrecuperabile disagio economico arrecatomi un po’ disturbante, me lo
godo assai.
La mia
è, dunque, una fotografia del tutto imparziale della situazione.
Premessa 3: ne ho già parlato. Salute
NON significa assenza di malattia; Salute e malattia non è detto siano due
facce della stessa medaglia. La definizione del concetto di Salute dell’OMS,
sia storicamente sia negli ultimi anni, pone sempre l’accento sul confronto con
la patologia, sul silenziamento di essa ... trovo corretto concentrarsi,
invece, sulla qualità della vita intesa coma capacità di porsi in relazione con
gli altri e con l’ambiente; Salute come energia in grado di poter scambiare,
donare e ricevere, rispetto a chi o cosa ci circonda. In Osteopatia Biodinamica,
il paradigma Salute scavalca prepotentemente il concetto di anatomia o
fisiologia, è espressione della forza creativa universale, di quella forza
misteriosa che ci differenzia da un oggetto inanimato. Gli organismi viventi
tendono ad entrare in risonanza tra loro e con l’ambiente esterno, con cui
scambiano di continuo energia, per salvaguardare la propria omeostasi; la vita
è quindi un meccanismo di adattamento continuo e la Salute corrisponde ad una
buona risonanza con i propri simili e con l’ambiente circostante.
“Al
limite del proprio confine è la Salute”
“Andate
a conoscerla. Come? Amate qualcosa con innocenza, una cosa ... ed aprirà una
porta che avete chiuso” [Un’Odissea Osteopatica J.Jealuos]
Parole
e momenti.
Dicotomia: dal greco, “divisione in due
parti”, che si escludono a vicenda. [treccani.it]
Egoismo: dal latino “Ego”, “io”, con la
terminazione greca –ismo. Amore vizioso di se stesso, per il quale l’uomo
attende solamente all’utile suo, postergando l’altrui. [etimo.it].
Individuo: dal latino “individuus”. Che
non si può dividere. In particolare di Uomo. [etimo.it].
I
primi passi.
Racconto
spesso una storia, quella di Ardi, una “ragazza” di circa 4,5 milioni di anni
fa, Etiope di nascita, Primate come
ordine, Hominidae come famiglia, Ardipithecus Ramidus come specie.
Nella
lingua “Afar”, un idioma parlato in Etiopia e zone limitrofe, il termine
“Ramid” significa “Radice”, in tal senso, Ardipithecus
Ramidus, come “Radice dell’Uomo”, primo “capostipite” dei nostri antenati.
Un po’ perché era, probabilmente, bipede ed eretto, un po’ perché era il resto
più antico trovato fino a quel momento (1994). Oggi sappiamo che non è così,
Ardi non è la zia più vecchia, ma poco importa, la visione romantica di quel
nome colpisce, mi colpisce, per quanto profonda
è la ricerca e, forse, la voglia di un “Uno” iniziale, di un padre e una
madre di tutti noi. Individui.
“Il
Tao genera l’Uno, l’Uno il Due, il Due
il Tre e il Tre genera i Diecimila esseri.”(Daodejing)
Individui.
Altre
parole, altri momenti.
Tifoso: Chi manifesta entusiasmo e
viva, talora fanatica, ammirazione per qualcuno o qualcosa (treccani.it).
Deriva da “Tifo” riconducibile alla radice sanscrita dhu- e da qui al greco (thyphos: vapore, fumo),
teso a significare una condizione emotiva di agitazione, passione, ardore
violento, come se l’animo e la ragione fossero offuscati da impeto fanatico. [etimoitaliano.it].
Ho
sempre trovato affascinante immergermi nella profondità della lingua italiana
per dare un significato, non già alle parole, bensì ai momenti di vita,
evidenziandoli con termini particolari e, a parer mio, emblematici. Il
significato etimologico ha il pregio, come se fosse la costruzione di un
ideogramma, di disegnare perfettamente la situazione e, come per magia,
renderla più chiara, quantomeno ai miei occhi.
Quindi,
20 marzo 2020
I casi
sono due, o mi richiudo nel silenzio completo della mente (e sarebbe la
soluzione più pratica, ma non sono ancora in grado) o sfrutto le mie residue
capacità cerebrali per cercare di capire perché ogni situazione venga sempre e
solo guardata da un lato e mai nel suo insieme. Ringrazio i miei percorsi, di
studio e di Vita che mi hanno permesso di avere una mente critica e una visione
laterale tale da pormi sempre qualche domanda.
Vediamo.
Un
popolo di “Santi, Poeti, Navigatori” ... Tifosi.
Da un
lato, chiamiamola Curva Nord, gli attenti vigilanti (esclusivamente via social,
suppongo, altrimenti non si spiega) di comportamenti non allineati “alla
morale” cit., “al buon senso” cit., “al rispetto per chi è in prima linea”
cit., “al preservare ogni vita umana” cit. (e potrei proseguire), sono i tifosi
più fantasiosi, creano un sacco di # (hastag) carini e orecchiabili
(#iorestoacasa, #celafaremo , #andràtuttobene ...) e di iniziative
pirotecnico-folkloristiche (battimani, suonate di flauto, canzoni tipo
pubblicità della coca cola anni ’80 ...); hanno una loro frangia violenta,
diciamo gli “Ultras” (dal francese “ultra royalista”, una forza politica del
1800 [focus.it]), che inneggia ad eserciti armati lungo le strade o ai confini
tra i paesi, tifosi con una smodata passione per il regime cinese e la loro
“accomodante” forma repressiva e con un’attrazione orgasmica verso la legge
marziale, applicata senza se e senza ma a chiunque infranga le regole di cui
sopra.
Dall’altro
lato, Curva Sud, gli “sportivi”, della domenica, ma non solo, convinti
assertori del “riesco a correre senza incrociare nessuno” cit., “dove vado io
non c’è anima viva” cit., “altrimenti impazzisco” cit.(e potrei proseguire), meno
scenografici, ma ugualmente battaglieri.
Lo
scontro è, ovviamente, social network mediato con qualche sporadica (ma mi
aspetto inasprimenti) incursione violenta nella vita reale: urla smodate dalla
finestra “assassini!” cit., “ci volete tutti morti” cit.. Uno scontro che
trasuda ODIO e una sorta di violenta caccia alle streghe.
Credo
ci sia abbastanza materiale per un consulto psichiatrico, fortunatamente, in
mezzo a questa folle baraonda c’è ancora qualcuno che cerca di ragionare con la
propria testa e dare spazio alla Vita che scorre, anche oggi prepotente e che
non vuole barriere.
Dicotomia.
Guardando
da una prospettiva laterale, “Individuo” inteso come popolo che dovrebbe essere
il cuore pulsante della Vita, assume (come spesso accade) una connotazione
dicotomica, lacerando il legame di fratellanza (figli di Ardi, “Ramid”, radice,
l’Uno che genera i diecimila esseri) e, in una spirale autoalimentata e
inesauribile nutre, tramite bias cognitivi insulsi, una crescita di odio
farneticante e febbricitante carico di stupido egoismo.
Egoismo.
“Ma voi che continuate a correre, non vi accorgete del vostro egoismo?” cit.,
“Ma è indispensabile la corsa? No, egoisti” cit. ...
Un
solo lato, quello comodo, per osservare, quello che ci permette di non
assumerci responsabilità, quello che vede “nell’altro” il colpevole, quello che
vuole un colpevole ... “chi volete libero? Gesù o Barabba?” cit. e la
coscienza, da brava Ponzio Pilato, se ne lava le mani.
Non
credo sia indispensabile la corsa, credo però che muoversi e poterlo fare,
anche per poco tempo tutti i giorni, all’aria aperta sia determinante per la
nostra sopravvivenza come specie; lo dice l’evoluzione, che ci vuole nomadi,
atti al movimento continuo, liberi e soprattutto ricoperti, dentro e fuori, di
germi, virus, funghi e batteri, agenti determinanti per un funzionamento
corretto del nostro sistema immunitario; l’iperasetticità ci lede come
l’ipomovimento e come la prigionia. “Imprigionare” una persona, poco importa se
in una gabbia dorata, è il metodo, dagli albori, utilizzato per piegarla, nel
corpo e (perché sono la stessa cosa) nello spirito (abbiamo un corpo, ma siamo
spirito). Se alla “reclusione” aggiungiamo una buona dose di lavaggio del
cervello mediatico, beh il gioco è fatto, abbiamo la vittima (quello che sta in
casa), abbiamo il colpevole (quello che esce), abbiamo il mandante (...).
Inconsapevolmente
(spero) si sta mettendo una barriera alla Vita, alla Salute che, come da
definizione di cui sopra, dipende dallo scambio continuo tra le persone e
l’ambiente.
Non
voglio indagare sui motivi di un accanimento di tale portata, credo che però la
tecnica di imporre un terrore psicologico continuo sia, sul lungo periodo,
un’arma a doppio taglio dall’impatto emotivo devastante e probabile generatore
di tutta una serie di psicosi e traumi, tra l’altro ben documentati nella
storia che, inevitabilmente, negli anni a venire,daranno a cascata tutta una
risma di problematiche ben più gravi (ormai è anche geneticamente dimostrata
l’esistenza del legame tra distress cronico e tumori, così come l’aumento di
suicidi, o un’impennata criminale dopo un periodo di crisi economica ecc...)
[tra gli altri eurosalus.com].
“Chi
corre è egoista” cit.
Vero.
Mi
auguro che i solerti guardiani della salute pubblica NON siano, invece, così
egoisti, ma anzi, siano altrettanto solerti nel rispettare la NOSTRA Salute,
quella di tutti, Individui:
·
Alimentandosi in modo corretto, ricordiamo come
sovrappeso e obesità siano responsabili dell’80% dei casi di diabete di tipo 2,
del 35% delle cardiopatie ischemiche e del 55% della malattia ipertensiva,
causando ogni anno oltre 1 milione di morti [epicentro.iss.it], mentre il
cancro al colon-retto (legame con consumo smodato di carne rossa), seconda
causa tumorale di morte, ha fatto registrare in Italia nel 2016 circa 20mila
decessi sui 180mila totali [quotidiano sanità.it];
·
Non abusando di farmaci, nel nostro paese ogni
anno muoiono circa 33mila persone per un’infezione dovuta a batteri resistenti
agli antibiotici e il 75% dell’impatto di batteri resistenti ad antibiotici in
Europa è dovuto ad infezioni ospedaliere [Le Scienze feb 2020];
·
Non abusando di alcool, in 10 anni, dal 2008 al
2017 in Italia sono morte 435mila persone per i danni da alcol (malattie
alcol-correlate, incidenti, suicidi ad esso dovuti) che diventa la sostanza
psicotropa che miete più vittime in termini di dipendenza [rai news.it]
·
Non fumando, circa 35mila morti nel 2016 per
cancro al polmone [quotidiano sanità.it]);
·
Facendo
movimento, la sedentarietà, quarta causa di morte al mondo fra tutte le cause,
responsabile del 15% (90mila) di tutti i decessi in Italia con un costo al
sistema sanitario di circa 1,6miliardi di euro. Nel mondo circa 1,2milioni di
persone muoiono perché poco attive.
[quotidiano sanità.it].
Il
bias diventa enorme, la situazione analizzata anche da quest’ottica diventa un
tantino diversa, anche perché, queste problematiche ci sono anche oggi, questi
malati, ci sono anche oggi e sono un peso enorme per il SSN, lo hanno portato
al collasso, anzi, cari giudici dal dito nevrotico sulla tastiera o sul
telefono, lo avete portato allo sfinimento e continuate a farlo:
·
Ogni volta che prendete la tachipirina o
l’antinfiammatorio per un po’ di mal di testa, perché magari avete mangiato
troppo; avete perso ogni capacità di resilienza, piangendovi addosso e
lamentandovi di quanto siete sfortunati
·
Ogni volta che prendete le statine perché non
riuscite a muovervi e mangiare bene per controllare il vostro colesterolo e il
vostro sangue che trasuda grasso, tanto da rifiutarsi di continuare a scorrere
·
Ogni volta che ingurgitate la pastiglia per la
pressione, vantandovi poi di “averla normale” cit., e poi vi abbuffate di salumi
e formaggi
·
Ogni volta che assumete metformina perché “al
dolce non rinuncio” cit., “mangiare è uno dei piaceri della vita” cit.,
·
Ogni volta che vi ubriacate a bestia e il
mattino dopo, presi dai sensi di colpa, vi fate di antidepressivi come fossero
mentine
·
Ogni volta che prendete la “pastiglietta per
dormire”, perché avete i pensieri e credete che sarete in grado di trovare in
un farmaco ciò che non riuscite a trovare dentro voi stessi
·
Ecco, voi siete colpevoli del disagio sanitario
alla stregua del virus e siete egoisti tanto quanto quelli che corrono.
·
“Chi è senza peccato”cit.
Inutile
stare barricati su torri eburnee, con inutili mascherine fatte di carta da
forno, fil di ferro e stagnola e giudicare; non è possibile farlo, siete, siamo
tutti ugualmente colpevoli.
Bramiamo
la dicotomia, la divisione, ma siamo Uno, tutti uguali, tutti Individui.
Indivisibili.
Noi,
autodefiniteci Sapiens, ricolmi di arroganza e strafottenza, siamo invece dei
banali Homo Egoisticus.
Tutti.
Cosa
fare?
C’è
solo una soluzione. Ed è tardi.
PREVENZIONE.
È
appurato da ogni parte, da ogni studio scientifico, da qualsiasi cosa vogliate,
ma esercizio fisico e sana alimentazione sono i cardini della Salute.
Investiamo
su quello. Siamo un paese che fa della sua tradizione alimentare-culinaria un
fiore all’occhiello, abbiamo i professionisti del benessere tra i migliori al
mondo, per formazione multilaterale, esperienza sportiva e qualità didattica,
caratteristica tipicamente italiana. Cosa aspettiamo?
Partiamo
da zero: attività motoria teorico/pratica nella scuola, dalla primaria in
avanti, assunta a materia “vera e propria” e non più a momento ludico,
inasprire a livello formativo i corsi di laurea in Scienze Motorie per forgiare
insegnanti con i controcoglioni; educazione alimentare, ecologica e civica idem
come sopra.
È il
terreno che deve essere formato; da un terreno fertile e “sano”, nascono i
frutti migliori.
Retorica
spiccia da fine post, ne convengo, ma è cosa nella quale credo molto.
PAURA
L’altro
giorno, un cliente della palestra con un sms mi ha chiesto: “ma tu non hai
paura?”.
Non ho
risposto subito.
Non
cercate, stupidamente, di non capire.
In
effetti, non ho paura. Ma non è una sbruffonata da “Duro del Road House”, i
motivi sono principalmente due:
·
Ho fatto tutto il possibile, nel tempo, per
mantenere la mia Salute (da definizione, vedi sopra), la più efficiente
possibile: movimento consapevole, sana alimentazione, riposo il più possibile,
non prendo farmaci (solo in caso di estrema necessità), controllo dello stress
(distress), pensieri positivi, lavoro introspettivo. Ho costruito, o almeno ho
provato, un terreno biologico quanto più fertile all’immunità possibile.
·
Nutro profondo rispetto verso il concetto di
morte, così come verso quello di Vita, inscindibili l’una dall’altra. Non la
temo, come elemento fatalistico e spada di Damocle, la vedo più come un
ostacolo a cose che voglio fare e vedere.
·
La Via del Samurai è la morte [Hagakure –
Y.Tsunetomo] ... si questa è una sbruffonata da “Duro del Road House] J
·
Non credo che la paura possa essere un problema
insormontabile; lo diventa quando si trasforma in panico. Il panico, oltre a
disgregare la difese organiche, crea odio. E questo credo che sia sotto gli
occhi di tutti.
Concludo.
Sta passando la macchina dei vigili (credo) che dice a gran voce di stare in
case ed evitare l’attività motoria ...
Che
dire, sogno un mondo dove il movimento venga considerato cura e non un ostacolo
ad essa.
Muovetevi,
muoviamoci, fatelo in casa, con la maschera, gli occhiali, le pinne, nudi,
vestiti, ma fatelo; se riuscite, in qualche luogo ameno, fatelo anche
all’aperto, magari a piedi nudi, una camminata all’alba in una giornata tersa è
un farmaco potentissimo; ma abbiate sempre rispetto, sia che decidiate di
uscire, sia che decidiate di stare in casa, perché siamo tutti un grande
Individuo e, quindi, Indivisibili.
Spegnete
i telefoni, i pc, la tv e pensate a voi stessi, provate a sentire la Vita che
scorre possente in voi e lasciatevi andare ad essa.
Non
sono un medico e, quindi, posso permettermi di parlare di Salute e non di
malattie. Non ho idea di come si possa debellare COVID-19 e se nemmeno si possa
fare, c’è gente molto più in gamba di me che sta lavorando per quello, mi
interessa anche poco, in verità; l’unica cosa che mi preme è poter fare il mio
lavoro, aiutarvi a seguire la vostra essenza più preziosa, la Salute.
Un
abbraccio.
Rimanete
concentrati sul presente.
Dott. Federico
Saccani Scienze Motorie AMPA, Osteopata
DO, Reiki, MTC
“Se potessimo dare ad ogni individuo la giusta
quantità di nutrimento e di esercizio fisico, né troppo né poco, avremmo
trovato la giusta strada per la salute"
(Ippocrate 460 a.C.)
“L’osteopatia
è la regola del movimento, della materia e dello spirito, dove la materia e lo
spirito non possono manifestarsi senza il movimento; pertanto noi osteopati
affermiamo che il movimento è l’espressione stessa della vita”.
(A.T. Still, Autobiografia, 1897)
“Il
movimento è la medicina più grande”
Lao Tzu (V sec. a.C.)
Il
moto è causa d'ogni vita.
(Leonardo
Da Vinci 1500)
Le immagini sono tratte da: