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lunedì 23 gennaio 2017


>WEEKEND WARRIOR<
 
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/?term=O%E2%80%99Donovan+G.%2C+Lee+I-M%2C+Hamer+M%2C+Stamatakis+E.
 
Questo interessantissimo studio mette in primo piano, nel caso (remoto) fosse sfuggito a qualcuno, l’importanza dell’attività fisica come metodo per ridurre il rischio di mortalità totale, cardiovascolare e oncologica.
Cosa vuol dire? Niente e tutto, difficile da ingabbiare in uno schema o in un protocollo operativo, ma ormai è più che evidente che una pratica RAZIONALE di attività motoria possa essere un viatico per garantirsi una buona vecchiaia.
E qualcosa in più.
Secondo i dati raccolti nei vent’anni di questo studio, sembrerebbe che questo aggettivo, razionale, salti ancor più all’interesse degli addetti ai lavori perché, in un’accezione molto americana, “weekend warrior”, viene evidenziato come questi risultati possano sorridere anche a chi imposta il proprio piano allenante concentrandolo nel fine settimana.

> Anche poco tempo dedicato allo sport consente di guadagnare vita in salute. Questo studio chiarisce alcune delle zone grigie relative al rapporto tra movimento e salute, grazie a un’analisi corposa, che riguarda 63.591 tra uomini e donne di 40 anni e oltre, seguiti dal 1994 al 2012, con l’obbiettivo di valutare quanto l’adesione a una regolare attività fisica (di qualunque entità), a confronto con l’assenza di esercizio, avesse inciso sul rischio di mortalità, sia per tutte le cause (totale), sia cardiovascolare, o da tumori.
Dallo studio emerge chiaramente quanto sia importante dedicare più tempo all’attività fisica, indipendentemente dal livello d’impegno. Il rischio di mortalità, infatti, si riduce del 30% circa, sia nel gruppo che si era allenato con regolarità lungo tutto l’arco della settimana, sia tra coloro che avevano concentrato l’esercizio fisico sostenuto nei fine settimana, sia infine, un po’ a sorpresa, anche tra chi ha dedicato meno di 150 minuti (2 ore e mezza) alla settimana all’attività fisica moderata, o meno di 75 minuti (1 ora e 15 minuti) alla settimana all’esercizio fisico intenso.
Va di pari passo anche l’effetto sia sulla mortalità cardiovascolare, che risulta ridotta del 40% circa per ogni livello di esercizio fisico, sia sulla mortalità per tumori, che diminuisce del 20%.
I risultati di questa analisi sono confortanti, soprattutto alla luce dei dati pubblicati alla fine del 2016 su Lancet, secondo i quali la tipica sedentarietà da scrivania (per circa 8 ore al giorno) era associata a un deciso aumento della mortalità che sembrava essere controbilanciato solo da un’attività fisica (moderata-intensa) svolta per almeno 5 ore alla settimana (nettamente di più, quindi, dei livelli base raccomandati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità).<


Da questo piccolo abstract risulta evidente come l’impostazione dell’allenamento debba essere quanto più individualizzata e disegnata sulle esigenze (di tempo, forma fisica, desideri … ) di chi la pratica, in quanto non sembra possibile stilare delle linee guida precise ed univoche, ma mantenendo costante il valore preventivo (ed in un certo qual modo anche curativo) dell’attività motoria, i professionisti del movimento dovranno di volta in volta personalizzare, adeguare, adattare il loro intervento.
Quello che noi, Palestra Stile Libero, predichiamo da anni; le mode esistono proprio per essere passeggere, mentre ciò che non deve estinguersi è il “sacro fuoco” dello studio, dell’aggiornamento, della passione e dell’impegno nel proprio lavoro, unico modo per poter, positivamente, incidere sul benessere dei nostri clienti.

SL.A.

L'immagine è tratta da:
af1.it

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