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venerdì 25 marzo 2016

Paradossi

Paradossi
"Devo chiederti una cosa".
"Dimmi ...".
"No perché sai, ieri ho parlato con un mio collega, sai e' uno che corre, e mi ha detto ...".
Gli occhi si dilatano dal terrore, il volto si contrae in una smorfia raccapricciante, il sudore crea un bollente brivido algido lungo la schiena, la saliva si azzera, non riesco neppure ad urlare, paralizzato da un'ancestrale paura ... Il più grande incubo di ogni professionista si manifesta alle ore 19.30 di una qualunque serata primaverile: La BroScience!!!! Letteralmente "la scienza del fratello", ma anche del Cuggino (mi ha detto mio cuggino che una volta e' morto ... Cit. Elio e le s.t.), dell'amico, del collega. La scienza del sentito dire, insomma.

 
"Oh, bene, dimmi allora, cosa ti ha spiegato il tuo collega?" Sorriso di circostanza.
"Beh, che devo correre 3/4 volte alla settimana per non infortunarmi, altrimenti mi faccio male".
-Risparmio la storia clinico/sportiva del soggetto in questione-
"Oddio, non funziona proprio così, soprattutto nel tuo caso, anzi, probabilmente e' vero il contrario".
"Eh, ma io ho provato, ho corso tre volte questa settimana, e oggi ho un male cane al ginocchio".

Il fumetto si forma spontaneo in testa: "Bravo coglione", ma dalla bocca, inspiegabilmente esce: "dai, poi il ginocchio lo guardiamo, questa sera allenati solo sopra e vediamo come va".
"Continua a fare come ti ho detto, corri in paio di volte a settimana, una volta breve e "veloce", una volta un po' più lungo, ma più lento; concentrati sul lavoro dei piedi (strano, si corre con quelli, ma nessuno ci pensa mai), poi ottimizza l'allenamento settimanale lavorando sulla parte centrale del corpo, irrobustendo la muscolatura carente e stimolando le tensioni, vedrai che i miglioramenti arriveranno ... Mica devi fare le olimpiadi!".
"Ah, ok. Sarà".
A quel punto immagino una scena da "Santa Inquisizione" e invento decine di torture e punizioni corporali; probabilmente mi compare un ghigno sul volto.
"Cazzo ridi? Sono un coglione vero?"
"Ahahahah no!! Devi fare esperienza, ma un po' coglione lo sei".
Tralasciando le spinte ossessivo-compulsive all'allenamento, tralasciando l'ondata egocentrico-condivisiva dei social network, rimane un deludente vuoto dove ti accorgi di parlare al vento.
La complessità del movimento, indistruttibile fragilità del corpo umano, le mirabolanti connessioni del sistema nervoso e tutta la sfera che circonda l'identità dell'uomo meritano più rispetto che la lettura di una rivista divulgativa, che la visione di un video su youtube, che la squallida scienza del sentito dire della quale tutti si innamorano, forse proprio perché evita di pensare e, in quest'epoca di cervelli obnubilati, non pensare fa tendenza.
Ha sempre ragione la saggezza Indiana:

- Coloro che hanno un piede sulla canoa e un piede sulla barca stanno per cadere nel fiume - Tuscarora.
L'informazione non è conoscenza.

SL.A.  
Le immagini sono tratte da:
josephagu.com
ingrainedtotrain.com 

giovedì 24 marzo 2016

Confirmation Bias - Supercazzole un tanto al chilo

Confirmation bias
Supercazzole un tanto al chilo.
Vi ricordate il film "Amici Miei"? Un superlativo Ugo Tognazzi si esibiva, per deridere, confondere e fregare i propri interlocutori in particolari giochi di parole associando vocaboli veri a stramberie divertenti: "Sbiriguda, come se fosse antani, terapia tapioca la supercazzola prematurata a destra". Il tutto veniva pronunciato velocemente e con enfasi sulle parole reali, in modo da inebetire i già sufficientemente ebeti interlocutori. Tutto sommato quella splendida trilogia cinematografica precorreva i tempi delle moderne supercazzole internaute delle quali, spesso e volentieri, i navigatori del web cadono vittime inconsapevoli. L'obiettivo di fregare il prossimo è lo stesso; senza dubbio c'è meno simpatia e, il più delle volte, sono i moderni guru della salute che, più o meno consapevolmente, si esibiscono in queste tecnologiche supercazzole. Il processo più usato e' quello del "Bias di conferma", ovvero ricercare, selezionare e interpretare informazioni in modo da porre maggiore attenzione e quindi attribuire maggiore credibilità a quelle che confermano le proprie convinzioni od ipotesi e, viceversa, ignorare o sminuire quelle che le contraddicono (Wikipedia.org). Il giro di bufale che rumina sui social network e' una moderna supercazzola costruita ad arte a suon di "Confirmation bias".
Poco importa se il proprio pensiero contiene dei concetti reali, interessanti o possibili, il metodo per manifestarli è una truffa perché non crea contradditorio, perché non lascia spazio al dubbio e perché, spesso, è costruito su informazioni in parte false o falsate. https://www.youtube.com/watch?v=_9MTJw5ctVE Divertiamoci un po' e ricordiamoci sempre che l'informazione non è conoscenza. SL.A.

Le immagini sono tratte da: