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giovedì 12 settembre 2019

Leggero

>LEGGERO<
Tratto da una storia (osteopatica) vera
Ma con quel tocco leggero cosa fai?
La domanda, che prendo sempre come un complimento, capita spesso, soprattutto da chi ha esperienze pregresse di trattamenti osteopatici.
Emmeth Brown, il paziente di questa mattina, l’ha posta con la sua consueta, genuina sincerità; da una vita di fatica nei campi ha ereditato un pieno benessere economico, ma tanti piccoli/grandi acciacchi, compresa la fastidiosa coxartrosi, ormai quasi invalidante, motivo del consulto odierno e, quindi, non si spiegava il perché delle mie mani a sfiorare le sue spalle.
Si accontenta di una “non spiegazione” e di un “se vuoi poi ti dico bene”. E si abbandona.
Sono consapevole della fiducia che ripone nelle mie mani, ha già visto tanti colleghi osteopati in passato e, per anni, è stato trattato da un famoso chiropratico piemontese. È incuriosito dal mio lavorare, dal rimanere “fermo” con le mani in determinate posizioni – anche se sento che qualcosa si muove – mi dice ogni volta. 
Anche oggi lavoriamo parecchio; il suo corpo chiede molto e, a livello globale, probabilmente l’anca non è il suo problema principale, ma poco importa non mi focalizzo su ciò che “non funziona”, ma vado a cercare armonia.
“Solo i tessuti sanno” R.Becker
Ascolto, concentrato, e aspetto risposte non visibili, non percepibili da un “crack”, lascio che il corpo svolga il suo compito, anzi, lascio che si “svolga” attorno a fulcri presenti, forti, precisi, ma mai invasivi.
Sento quiete e “apertura”, “distanza”, “allungamento”, passatemi i termini; sento un organismo compresso che cerca di liberarsi di acquistare spazio, di acquistare forma.
Non mi pongo il problema dell’efficacia del trattamento, vado a cercare un equilibrio più profondo rispetto al “riposizionamento” di un segmento o il “detensionamento” di un muscolo e, come sempre, il paziente deve uscire dallo studio diverso da come vi è entrato. 
A Emmeth succede, sta meglio, ma come dice sempre lui, “un meglio che non so spiegare”.
Sabato ha colloquio con il chirurgo … in cuor suo è consapevole che il viaggio finirà con l’intervento, ma intanto si gode il fatto di non prendere più antidolorifici e quella sensazione di stare meglio, un meglio che non sa spiegare.
Credo che lo scopo ultimo (o forse unico) dell’osteopatia sia proprio questo, la ricerca di una condizione di pace che permetta la scoperta di nuove sensazioni  e crei un contatto e una percezione diversa del proprio corpo; ogni operatore utilizzerà i mezzi e/o le tecniche che preferisce e conosce, ma nell’assoluta certezza di lavorare non già per aggiustare qualcosa che non funziona,  bensì per implementare le capacità di ogni organismo di tendere alla naturale condizione di quiete dalla quale origina la Salute.
“Togliete ogni ostacolo e, gentilmente, la natura farà il resto” A.T.Still
Nemmeno a farlo apposta, mentre saluto Emmeth, la radio passa https://www.youtube.com/watch?v=58XVAwazAEQ  .  Sorrido.
Fede

sabato 7 settembre 2019

Equilibrio



NON CERCARE LA SOLUZIONE, TROVA L’EQUILIBRIO: ESSO PORTERA’ ALLA SOLUZIONE (Swami Satchidananda)



>EQUILIBRIO<

Stagione 2019/2020 – Palestra Stile Libero

Cercare di rinnovarsi, ottimizzare ciò che procede bene, implementare ciò che non funziona come dovrebbe; il mantra risuona in testa, ritmico, potente e, per questa nuova stagione, vede una sola parola come trait d’union: equilibrio.
Il concetto di “Equilibrio” è molto affascinante e presenta una varietà applicativa tale da poter rappresentare perfettamente il centro vitale del lavoro che penso si possa svolgere quest’anno.
Vi racconteremo tutto ciò Martedì 17/09 alle ore 20 presso Palestra Stile Libero, nella serata di presentazione dove, con Marina, illustreremo la nostra vision, sia dal lato movimento sia da quello nutrizione. Sarà una gran bella fusione di intenti e un particolare trampolino di lancio di un’idea di lavoro che mette sempre più in evidenza la persona, l’individuo con le sue esigenze e le sue caratteristiche.
Ora, i meno curiosi possono smettere di leggere qui, le immagini in fondo alla pagina hanno il pregio di dare un’immediata idea di ciò che sarà, ma il difetto di essere piuttosto superficiali, quindi le menti più aperte, quelle assetate di sapere troveranno normale sedersi comodamente ed immergersi nel fiume di parole seguente.
Scegliere di fare “attività motoria” è il passo da compiere; una scelta implica consapevolezza, decisione, impegno nel voler cambiare qualcosa della propria vita e, forse per qualcuno inaspettatamente, il potere insito nelle scelte è fondamentale nel programmare il proprio destino. Siamo lontani anni luce dalla predestinazione mistica, ma anche da quella genetica e, ora più che mai, viviamo in un mondo dove è ben chiara la possibilità di ritagliarsi un proprio spazio vitale, di poter operare con mezzi e metodi tali da garantirci, quantomeno, il cammino sulla strada che conduce alla salute, termine spesso utilizzato in maniera fuorviante da chi di salute si occupa (o dovrebbe occuparsi). Ecco, probabilmente è proprio questo il concetto centrale che andremo a sviscerare nella serata di presentazione e, con tutto l’impegno possibile, nella prossima stagione targata Stile Libero, quello dell’adattabilità del corpo agli stimoli, di come, considerando l’essere umano, la rappresentazione mentale del termine equilibrio cambi paradigma, non più qualcosa di immobile, ma qualcosa di terribilmente in movimento, talmente dinamico, da risultare in quiete e quindi in salute. Un’idea affascinante che si sposa perfettamente con tutte la più moderne indicazioni scientifiche (e non …) PNEI e relega la nostra immagine di “palestra” al centro di un campo di possibilità pressoché infinito per quel che riguarda il benessere degli utenti.
La devastazione motoria modaiola deve finire o, quantomeno, trovare armonia con le esigenze delle persone e i ritmi imposti dalla società; se vogliamo migliorare, come individui e, conseguentemente, come collettività, dobbiamo investire sul movimento consapevole e su un’attività fisica “su misura” (in equilibrio?) e il nostro cammino volge proprio in quella direzione. Se non altro, l’orda barbarica estiva ci ha fatto vedere, piuttosto chiaramente, ciò che NON si deve fare e, involontariamente, rafforzato l’idea di come una palestra moderna debba muoversi e, soprattutto, fare muovere.
Ora torniamo pratici. Se Martedì 17, ore 20, venite a trovarci avrete risposte alle vostre domande :-) .
Ci saranno delle novità?
Credo di si. È un po’ presto per parlarne ora, tra una decina di giorni sarò senz’altro più preciso; è innegabile che i miei progetti osteopatici (studio con Marina, nuove scuole …) mi rapiranno ogni tanto da Stile Libero, ma i sostituti saranno decisamente più che all’altezza.
Continueremo comunque con il nostro modus operandi: allenamento personalizzato, consapevolezza del movimento, salute prima di tutto, e tutte le cosine che abbiamo sempre fatto bene, e faremo ancora meglio.
Vi aspetto, martedì 17/09 alle 20 se avete qualcosa da chiedere e quando volete, da lunedì 09, per muoverci insieme.
Fede